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Erga – Guinness mondiale a Genova: 25.000 reliquie nel Santuario della Madonnetta, presentazione Chiesa S. Cosma e Damiano venerdì 11 febbraio ore 17.30

Una scoperta per il Guinness dei primati! La più grande raccolta al mondo di reliquie si trova a Genova, nel Santuario della Madonnetta Il volume di Erga edizioni, in italiano e inglese, che lo descrive nel

Ventimila-reliquie-per-la-conversione
Una scoperta per il Guinness dei primati! La più grande raccolta al mondo di reliquie si trova a Genova, nel Santuario della Madonnetta

Il volume di Erga edizioni, in italiano e inglese, che lo descrive nel dettaglio sarà presentato venerdì 11 febbraio alle 17.30 nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano in piazza San Cosimo a Genova dal Rettore del Santuario Padre Eugenio Cavallari e dall’autore Roberto Bajano.

Ventimila reliquie per la riconversione
Twenty thousand relics for divine conversion
I segreti numerologici del Santuario della Madonnetta di Genova con il presepe e le statue del Maragliano
The Madonnetta Sanctuary in Genoa, its numerological secrets, nativity scenes and Maragliano’s statues

Se fino ad oggi il primato del più grande numero di reliquie andava alla St. Anthony’s Chapel di Pittsburgh, in Pennsylvania (USA), che ospita da 4.000 a 5.000 reliquie religiose, e che era conosciuta come la più grande collezione di reliquie fuori dal Vaticano, oggi questo riconoscimento passa senz’alcun dubbio al seicentesco Santuario Mariano della Madonnetta di Genova. E’ tempo che Genova richieda l’inserimento nel Guinness dei Primati!

Ventimila-reliquie-per-la-conversioneUn Santuario comparso nelle tv nazionali per il suo Presepe del Maragliano, oggi potrebbe diventare una star mondiale grazie a un nuovo record: nessuno aveva infatti realizzato fino ad oggi che proprio sulle alture di Genova, in questo luogo sacro che indica la strada della conversione, sono raccolte oltre 24mila reliquie, che stabiliscono un primato mondiale senza pari. E – attenzione – precisa l’autore del volume, Roberto Bajano, «non si tratta semplicemente di un “numero” bensì della testimonianza di migliaia di persone che nei secoli hanno considerato questo luogo come meritevole di profonda devozione e degno di raccogliere le testimonianze di una fede immensa».

Aggiunge Padre Eugenio Cavallari, Rettore del Santuario, “Abbiamo eseguito la mappa di dove sono ubicati i reliquiari e stiamo ordinando i documenti sulle reliquie presenti al Santuario che ammontano a circa venticinquemila. Una cifra straordinaria che colloca la Madonnetta tra i luoghi sacri più ricchi al mondo di tali testimonianze, e certamente l’unico con un tale patrimonio conservato in un solo luogo”.

Ventimila-reliquie-per-la-conversioneNel Santuario della Madonnetta le reliquie guidano il tema decorativo degli interni: collocate a migliaia in preziosi reliquiari, si trovano un po’ ovunque a testimoniare il grande interesse e fervore che sempre il Fondatore Padre Carlo Giacinto manifestò. Lui stesso infatti ne aveva raccolto il nucleo maggiore; numero che andò via via a crescere negli anni successivi alla sua morte grazie a innumerevoli donazioni di devoti e fedeli.

Al Santuario della Madonnetta il deposito delle sacre Reliquie ebbe sempre un carattere di solenne grandiosità, tale da meritare che vi venisse istituita una speciale solennità, – con ufficio particolare, – che vi si celebra nella quinta domenica dopo la Pasqua. Già il Venerabile Fondatore, – attirando nel suo infiammato amore al Santuario la pietà dei genovesi, – ne aveva raccolto il nucleo maggiore; ma dalla fondazione in poi la generosità dei fedeli fece sì che questo insigne tesoro venisse sempre ampliandosi.

Le Reliquie sono oggi disposte a migliaia in tutto il Santuario: sotto la mensa e dietro all’altare maggiore; nel coro; nella parete centrale e in quella laterale del presbiterio; nelle pareti laterali della cappella; nello scurolo; in ogni parte insomma del sacro edificio. Grandi custodie, – artisticamente decorate con marmi e stucchi dal Lavarello, – raccolgono questa folla di sacre memorie: e molte sono conservate in teche originali, di nobile metallo e di pregiato lavoro, o entro urne o reliquiari di antica fattura, in tutte le forme che l’arte e la pietà poterono ispirare ad uomini di fede profonda e di gusto e di esperienza singolare.

Ventimila-reliquie-per-la-conversione“Vi si entra da una porticina accanto al coro”, spiega Padre Eugenio Cavallari, attuale rettore del convento ai visitatori del piccolo museo. “Qui vengono esposti i doni che i genovesi dedicavano alla loro Madonna. Eretto nel 1696 grazie alla tenacia di Padre Carlo Giacinto, un frate agostiniano scalzo che ebbe in quel luogo la visione della Madonna, la Madonnetta si eleva a protezione di Genova, del lavoro e del suo porto. E’ uno scrigno di rara bellezza e di devozione, con le sue reliquie e centinaia di iscrizioni bibliche racchiuse in una straordinaria struttura architettonica a base ottagonale che sale verso la via della conversione”.

La statua della Madonna venerata al suo interno venne incoronata ben quattro volte, dal 1692 al 1920. La più importante nobiltà dell’epoca volle che i propri cari defunti fossero tumulati entro le mura del Santuario: Balbi, Cambiaso, Cataldi, Doria, Durazzo, Grimaldi, Lomellini, Spinola.

E se il presepe e le statue del Maragliano sono famose in tutto il mondo, ad esse si aggiungono le reliquie e i segreti di carattere numerologico che il Santuario custodisce.
Roberto Bajano ha realizzato un volume che invita a visitare questo mistico luogo dove trovare occasione di conversione e protezione. Erga lo ha tradotto in inglese.

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On the hills above Genoa is the 17th century Marian sanctuary built in 1696 due to the determination of Father Carlo Giacinto, an Augustinian friar who had seen a vision of the Virgin Mary there. It is a holy place that seeks to indicate the path to conversion. The Madonnetta is the protector of Genoa, its work and its port. A treasure chest of rare beauty and spirituality, with over twenty thousand relics and hundreds of biblical inscriptions enclosed in an extraordinary octagonal structure.

Ventimila-reliquie-per-la-conversioneNumerous architectural, artistic and mystic elements intertwine: the rayed white and Bardiglio marble floor, the black and white pebbles of the churchyard built in 1732, the nativity scene and Maragliano’s art works, the alabaster statue of the Madonnetta from Trapani, and religious vestments of extraordinarily richness in terms of textiles, brocades and 18th century damask. A text which invites the reader to visit this mystical place with its closely guarded numerological secrets.

Le sacre reliquie custodite al Santuario della Madonnetta
La venerazione delle sacre reliquie dovette sorgere con gli inizi stessi del Cristianesimo. Le memorie della Passione, le cose rese venerabili dal contatto di Nostro Signore e dalla Vergine, i corpi dei Martiri e dei Santi, – vive membra del corpo di Cristo, – dovettero formar subito oggetto della pietà amorosa e fervente dei fedeli.

E questa venerazione si accentuò certo nell’età costantiniana, al tempo della ricerca e del ritrovamento delle grandi memorie della Passione; al tempo delle crociate, quando i guerrieri d’Occidente considerarono come il più nobile premio la conquista di una qualche insigne reliquia; al tempo in cui si intrapresero gli scavi nelle catacombe, quando tanti corpi dei Martiri vennero tratti dai loro loculi, per esser recati nelle chiese e offerti alla venerazione dei fedeli.

Così Genova, che fu nei secoli città di grandi ardimenti e di grande pietà, – che ebbe tanta parte nelle crociate da meritare il ricordo del «praepotens Genuensium praesidium», – e che non mancò mai di uomini forti e generosi e di famiglie potenti e ferventi, venne arricchendosi durante il suo grande passato di tutto un inestimabile corredo di reliquie: dalle ceneri del Battista, ai corpi dei Martiri e dei Santi e alle altre preziosissime memorie che si venerano in presso il Santuario della Madonnetta.

L’arte del reliquiario, – in specie per quanto riguarda i secoli XVII e XVIII, – non potrebbe essere più degnamente e più compiutamente rappresentata: tanto che, anche sotto tale aspetto, questo grande tesoro del Santuario si presenta con caratteri di interesse affatto particolare e degni di studio.

Tra le Reliquie più venerande si possono ammirare un frammento della S. Croce, una Spina della Corona di Nostro Signore, un frammento della veste, e altre memorie della sua vita e della sua passione, riposte in reliquari ad ostensorio, di ampia e vigorosa fattura seicentesca, che si conservano nella custodia del coro superiore: una particella del velo e una reliquia dei capelli della Vergine, che il Venerabile Fondatore ebbe sempre carissime, conservate in un delicato reliquiario settecentesco di squisito lavoro; reliquie di Sant’Agostino; di S. Francesco d’Assisi; di S. Carlo Borromeo; di S. Francesco di Sales e altre numerosissime, di cui lo stesso Venerabile Fondatore del Santuario aveva steso un copioso elenco.

Tale elenco veniva solennemente letto al popolo dall’Altare Maggiore durante l’ufficio celebrato ogni anno presso il Santuario nella particolare solennità a ciò destinata. La solennità proseguiva in seguito con la benedizione impartita dal sacerdote con le Reliquie più venerande, e da ultimo con quelle di Nostro Signore e della Vergine. Durante questa ultima parte della funzione, il popolo univa la sua voce a quella del celebrante, cantando in coro e in tono proprio, pii versetti tratti dagli Inni della Chiesa. La funzione si coronava infine con la benedizione impartita con le Reliquie della S. Croce e col canto:

O Crux, ave, spes unica, Paschale quae fers gaudium, Piis adauge gratiam Reisque dele crimina.

I genovesi, concorrendo ogni anno reverenti a questa antica e caratteristica cerimonia del Santuario, compivano opera di pietà e di affetto verso una loro ormai secolare tradizione. Non deve meravigliare lo stupore di alcuni visitatori nel vedere tanti teschi entro quelle vetrine. Molti di loro sono sopraffatti, erroneamente, da una suggestione di morte e di mistero. Nulla di più lontano dal sentimento che il Fondatore ha voluto invece infondere. Egli infatti, attraverso la cura di un infinità di dettagli anche minimi, volle far sì che il Santuario stesso fornisse al fedele una rigorosa e immediata lettura del mistero cristiano.

Roberto Bajano è Architetto, libero professionista. Laureato all’Università di Genova nel 1994 con indirizzo tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico. Dagli anni ’90 si avvicina al mondo del sommergibilismo, legando infine tale passione alla sua professionalità progettando e dirigendo l’opera di restauro e musealizzazione del Sommergibile Nazario Sauro per il Museo del Mare di Genova. Sempre per il museo Galata ha anche curato l’allestimento museale Genoa Open Air Harbour Museum, le Sale del Porto di Genova e della Galea secentesca. In occasione della tragedia del 2013, ha donato ai Piloti del Porto di Genova un apprezzatissimo studio progettuale per la Nuova Torre Piloti. Per Marina Militare ha pubblicato I sommergibili raccontati ai ragazzi (Roma, 2020), avviando una collana editoriale per i più giovani la cui uscita del prossimo volume è prevista per il 2022.

Roberto Bajano is a freelance architect. Graduating from the University of Genoa in 1994 with a degree in the protection and restoration of historical and architectural heritage, during the ’90s he developed an interest in submarines, linking this with his professional role in his work with the Galata Sea Museum in Genoa on the restoration and display of the submarine Nazario Sauro. Also for the Galata Sea Museum, he oversaw the set-up of the Genoa Open Air Harbour Museum, the Port of Genoa rooms and the 17th century galley. After the tragedy of 2013 he donated a much appreciated design for the new Pilot’s Tower. For the Italian Navy he has published “I sommergibili raccontati ai ragazzi” (Rome, 2020), the start of a series for small children, with the next book due out in 2022.

Roberto Bajano
Ventimila reliquie per la riconversione
Twenty thousand relicd for the divine conversion 

Erga Edizioni, Genova
12,90 Euro
144 pagine
Brossura con alette
Grafica di Enrico Merli
Traduzioni di Lucy Vaughan
Foto di Gino Facen
Video di Camilla Bajano
ISBN:  978-88-3298-239-8

Necessario Green pass – Prenotazione obbligatoria a [email protected]

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9 febbraio 2022

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