Che fine ha fatto il Decreto legislativo di adeguamento del Governo?
Il 25 maggio prossimo entrerà pienamente in vigore il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali (GDPR).
In vista dell’entrata in vigore del Regolamento, i singoli Stati europei devono adottare misure di armonizzazione tra le precedenti normative nazionali ed il GDPR.
L’Italia ha rappresentato per quasi due decenni in Europa un riferimento di avanguardia, ma nel caso del passaggio epocale dell’approvazione del GDPR rischiamo di uscirne con le ossa rotte e con qualche problema in più per imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini.
Perché?
Perché il Governo rischia di non rispettare il limite del 21 maggio imposto dalla delega ricevuta dal Parlamento nello scorso autunno.
A che punto è l’adeguamento italiano al GDPR?
Perché il testo approvato dal Governo è introvabile e sembra soffocato dal peso della burocrazia?
Perché il Governo non invia il testo approvato alla Commissione Speciale per l’esame di Atti del Governo per affrettare l’iter procedurale e non far saltare la scadenza del 21 maggio?
Vai all’editoriale di Raffaele Barberio, presidente di Privacy Italia, sull’Huffington Post:
Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati e l’incomprensibile ritardo del governo italiano
Fonte: Supercom.it
11 maggio 2018