UDITE UDITE ! Comunicati Stampa, Eventi, Lancio Nuovi Prodotti

|
Home / Per il Sociale  / Animali  / 24 aprile, Giornata Mondiale per gli animali “da laboratorio”: ogni anno 600.000 animali vittime della sperimentazione in Italia, 22 milioni in Europa e oltre 192 milioni nel mondo. #BastaTestAnimali

24 aprile, Giornata Mondiale per gli animali “da laboratorio”: ogni anno 600.000 animali vittime della sperimentazione in Italia, 22 milioni in Europa e oltre 192 milioni nel mondo. #BastaTestAnimali

LAV: fermate questa strage silenziosa che provoca indicibili sofferenze agli animali e non fa bene alla scienza! Con Eurogroup for Animals, Cruelty Free Intl. e Peta, chiediamo all'OMS un'efficace ricerca con modelli human-based per il vaccino

LAV-Test-animali
LAV: fermate questa strage silenziosa che provoca indicibili sofferenze agli animali e non fa bene alla scienza!
Con Eurogroup for Animals, Cruelty Free Intl. e Peta, chiediamo all’OMS un’efficace ricerca con modelli human-based per il vaccino contro il Covid-19

LAV-logoLa pandemia che stiamo vivendo rappresenta una tragedia di portata globale, che ci chiama a riflettere sul delicato rapporto tra esseri umani e altri viventi.

Vale la pena ricordarlo, soprattutto il 24 aprile, giornata mondiale dedicata agli animali “da laboratorio”, vittime di una strage silenziosa che continua, anche al tempo del coronavirus, nelle gabbie degli stabulari di tutto il mondo, 365 giorni l’anno.

Ogni anno in Italia sono quasi 600’000 gli animali allevati e uccisi per fini sperimentali, dati sottostimati che non tengono conto di molte categorie/specie. Il numero sale a 22 milioni in Europa e alla scandalosa e terrificante cifra di 192,1 milioni nel mondo.

LAV-Test-animali-1È proprio in un momento così tragico come quello che viviamo – che ci chiama a riflettere sul ruolo della scienza e a dare il meglio per affrontare la crisi sanitaria in atto – che dobbiamo pretendere una ricerca innovativa, sviluppata per l’uomo sull’uomo e basata sulle Non-Animal-Technologies, per salvare e tutelare la vita di tutti: animali, esseri umani e l’intero pianeta.

Centinaia di migliaia di persone moriranno per COVID-19 prima che siano disponibili farmaci efficaci. Quando capiremo, finalmente, che la strada più promettente su cui investire, se vogliamo che la ricerca medica sia efficace e veloce, è rappresentata dai sistemi alternativi alla sperimentazione animale, come modelli cellulari tridimensionali del polmone umano e del sistema immunitario o approcci avanzati organ-on-a-chip, o molti altri ancora?

Sono miliardi di euro i fondi investiti per lo studio del vaccino contro il virus COVID-19 e migliaia di scimmie, cani, gatti, furetti e topi verranno utilizzati per test fallimentari che approssimano, solo parzialmente, il comportamento del virus nell’uomo. La storia ci insegna come, usando animali per studiare numerose malattie virali come HIV, MERS o altri virus SARS, non siamo ancora riusciti a sviluppare vaccini efficaci, nonostante anni di ricerche approfondite. Il primo vaccino contro l’Ebola è entrato sul mercato a novembre 2019, 5 anni dopo l’epidemia nel 2014 e ancora non sappiamo quanto sia efficace.

LAV-TEst-animaliLAV si unisce, quindi, all’appello internazionale sostenuto dalle coalizioni europee di cui fa parte – Eurogroup for animals, Cruelty Free Europe e la statunitense Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) – per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di coordinare e mettere in atto un’efficace ricerca con modelli human-based, e di evitare inutili e dolorosi test su animali per lo studio del vaccino contro il Covid19.

Tutti noi vogliamo trovare un vaccino sicuro ed efficace al più presto, ma chiediamo ai ricercatori di tutto il mondo di cooperare per concentrarsi su studi moderni e veramente rilevanti per l’uomo, evitando sofferenze agli animali [5]. E se in futuro dovesse verificarsi – come è probabile – una nuova pandemia, dovremo essere preparati con modelli realmente utili per l’uomo, che consentano un processo di sviluppo di farmaci rapido e affidabile, sia per la sicurezza umana che per gli animali, sfruttati per una scienza che non è all’altezza delle sue promesse.

E’ ormai risaputo e all’attenzione di tutti che l’azione umana di sfruttamento degli habitat e degli animali che vi vivono, con il loro maltrattamento, in natura, nei “wet-market”, negli allevamenti, è alla radice della diffusione del virus e della tragica situazione in cui ci troviamo.

È giunto il momento di ripensare completamente il nostro rapporto con gli animali e guardare oltre l’obsoleto e inaffidabile modello della sperimentazione animale, che ha già causato troppi fallimenti e vittime.

23 aprile 2020

Vuoi pubblicare la tua notizia su Udite Udite?

Visita la nostra pagina dedicata e inizia a pubblicare!

Inserisci Comunicato