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Donazione e lascito testamentario: differenze e aspetti in comune

Per tutte le persone arriva, prima o poi, il momento di tramandare i propri beni ai familiari e alle persone care in vista dell’addio a questo mondo. Si tratta di una decisione inevitabile, anche se

Per tutte le persone arriva, prima o poi, il momento di tramandare i propri beni ai familiari e alle persone care in vista dell’addio a questo mondo. Si tratta di una decisione inevitabile, anche se non tutti sono pronti ad affrontarla e non hanno a disposizione gli strumenti giusti per sapere come agire. Per esempio, occorre stabilire se sia meglio optare per una donazione o per un lascito: in molti non sanno nemmeno in che cosa consistano queste due soluzioni e quali siano, dunque, le differenze che le distinguono e gli aspetti che hanno in comune.

Donazione o lascito testamentario: come prepararsi

Prima di capire come fare una donazione testamentaria, dunque, è necessario capire se sia davvero questa la migliore delle opzioni da prendere in considerazione fra tutte quelle a disposizione. Vale la pena di ribadire che la donazione e il lascito testamentario sono due procedimenti diversi. Eppure, scegliere di optare per una donazione o per un lascito, a una persona sola o anche a più persone, è una realtà che riguarda molti di noi. Ecco perché è il caso di dissipare tutti i dubbi che si possono presentare in vista di questo momento.

Meglio il lascito testamentario o la donazione?

Nella maggior parte dei casi un dubbio comune a proposito della propria eredità riguarda la decisione di donarla ai destinatari dopo la propria morte o già prima. È proprio questa la linea di demarcazione fra quello che si definisce lascito testamentario e quella che, invece, è a tutti gli effetti una donazione. Sono queste le due soluzioni da valutare in relazione alla ripartizione dell’eredità.

Ripartire la propria eredità: tutti gli aspetti da valutare

Veniamo, dunque, al momento della ripartizione di un’eredità. La donazione si configura nel momento in cui si decide di devolvere tutto o parte del proprio patrimonio nel momento in cui si è ancora vivi. Il lascito testamentario, invece, è la soluzione a cui fare riferimento se si sceglie di devolvere il patrimonio post mortem. Sia in un caso che nell’altro, comunque, non si può fare a meno di rispettare quella che viene chiamata quota di legittima. Occorre sapere infatti che qualunque patrimonio ereditario si compone di due quote: una è quella che per legge spetta sempre al coniuge, ai figli e ai familiari; l’altra è quella che il testatore può destinare a chi vuole.

Le tempistiche

Appare chiaro, a questo punto, che sono le tempistiche il vero confine tra una donazione e un lascito. Non è difficile capire la differenza tra queste due opzioni, che riguarda appunto i tempi con i quali si può fruire del patrimonio di cui si è destinatari. Se si è in presenza di un lascito testamentario, la fruizione degli averi da parte dei beneficiari dei beni può avvenire unicamente dopo la morte del proprietario. Al contrario, quando la scelta è ricaduta su una donazione, i beni possono essere fruiti anche se il suo proprietario è ancora vivo. I costi sono uguali, invece, per la donazione e per il lascito, sia per le franchigie che per le aliquote, con le sole differenze che sono legate ai diversi rapporti di parentela. Ovviamente il testamento olografo è gratuito, mentre la donazione non lo è, perché bisogna pagare le spese notarili.

Donazione e quota di legittima: come comportarsi

Gli esperti raccomandano, di solito, di evitare la donazione dei beni immobili nel caso in cui si stia pianificando di rivendere il bene entro tempi brevi. Bisogna sapere, infatti, che la legge autorizza gli eredi legittimi a richiedere che il bene donato venga restituito loro se essi reputano che la loro quota di legittima sia stata lesa. Quindi bisogna capire e sapere come ci si deve comportare per non correre rischi. L’azione di riduzione può essere richiesta dai legittimi eredi di un bene che è stato donato a un altro beneficiario, se essi ritengono che la loro quota di legittima sia stata lesa. In che cosa consiste di preciso l’azione di riduzione? Prima di tutto si deve specificare che si tratta di un’opzione che entra in gioco solo in caso di donazione e non quando si ha a che fare con un lascito testamentario. Ebbene, tale azione è finalizzata a ridurre il valore della donazione.

L’azione di restituzione

In alternativa i legittimi eredi hanno la possibilità di percorrere la strada della restituzione del bene, e ciò può avvenire anche nel caso in cui nel frattempo tale bene sia stato comprato da un soggetto terzo. Ebbene, l’azione di restituzione del bene resta valida per i 20 anni successivi alla data di trascrizione della donazione.

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