I volti che hanno dato forma alle cucine Rastelli
Marco Fabrizio Corti, Makio Hasuike & Co., Ferruccio Laviani, Ulisse Narcisi, Karim Rashid sono i nomi dei volti che fanno la differenza per Rastelli. Firme che condividono progetti, visioni e linguaggi contemporanei per raccontare il Made
Marco Fabrizio Corti, Makio Hasuike & Co., Ferruccio Laviani, Ulisse Narcisi, Karim Rashid sono i nomi dei volti che fanno la differenza per Rastelli.
Firme che condividono progetti, visioni e linguaggi contemporanei per raccontare il Made in Italy di Rastelli in tutto il mondo.
Dall’esperienza di Rastelli nella progettazione di cucine e dal segno creativo di ogni designer che con essa ha collaborato, passato e presente riescono a convivere creando spazi domestici diversi in grado di soddisfare anche le esigenze più sofisticate.
Ogni cucina firmata Rastelli svela una storia comune: quella di chi la sceglie per la propria abitazione e, ancora prima, quella di chi l’ha progettata pensando proprio al consumatore finale.
Il concetto di essenzialità personalizzabile lo descrive in maniera semplice e pulita Marco Fabrizio Corti con Royale: un luogo da vivere e da organizzare a piacimento. Lo confermano i contenitori e i mobili a giorno, simili a librerie che, insieme a colonne e armadiature attrezzabili, fondamentali per avere una distribuzione precisa di tutto il necessario in cucina ma ideali piano di appoggio anche in una zona living.
Un design che supera i confini e si mette in contatto con il mondo dell’arte con Beluga, la cucina nata dall’incontro con la personalità di Ferruccio Laviani. Un racconto equilibrato di pieni e vuoti, luci e ombre, dettato dall’alternanza dei volumi dei moduli che suggeriscono svariate combinazioni e accostamenti cromatici. Il tutto alleggerito da scaffalature e mensole ottenute dall’inserimento di pannellature e ripiani in metallo forato.
Una composizione studiata in ogni particolare: tutti i suoi elementi rispettano i parametri di una geometria essenziale, capace di evidenziare e valorizzare matericità, sfumature e dettagli.
Sempre una linea minimalista ha trasformato la cucina in un poliedrico centro della casa: uno spazio aperto alla socialità, alle relazioni e, naturalmente, alla vita. Di questo parla il modello R1 disegnato da Ulisse Narcisi che si presenta subito come un vero e proprio sistema di moduli lineari e volumi rigorosi. L’ampia gamma di elementi e di finiture a catalogo esalta la versatilità e le svariate possibilità di personalizzazione, per accontentare anche le richieste più contemporanee.
La stessa capacità di reinventarsi continuamente per rimanere sempre al passo con i tempi tipica del brand Rastelli, torna anche nei modelli di cucina disegnati da Karim Rashid. Se Karan è riconoscibile soprattutto per la geometria rigorosa della sua isola, caratterizzata da una disposizione razionale ed ergonomica di tutte le sue componenti, è nell’uso audace del colore che risiede la forza di Kook.
Una dichiarazione intrepida anche quella dei materiali: il Solid Surface permette un ventaglio di soluzioni tecnologiche che trasformano l’azione di cucinare in un’esperienza unica e originale, ogni giorno.
Anche la luce per Rashid si colora di tinte accese: i profili delle apertura a gola dei pensili sono illuminati un sistema a LED che aumenta l’impatto visivo della composizione.
Andare oltre il pensiero tradizionale con cui comunemente viene interpretata la cucina per provare a riavvicinarsi alla natura. È quello che Makio Hasuike & Co. ha voluto portare nella sua ultima creazione per Rastelli: Bosco. Qui, come in natura, i protagonisti dell’architettura domestica sono: profumi, luce e aria fresca. Nel connubio tra solidità e leggerezza, tra luce e ombra, ritorna liberamente l’alternanza di materiali
a rasserenare i sensi. Un ambiente senza tempo e adatto ad ogni luogo che porta con sé i primi segnali di un avvicinamento all’industrial design, filtrato anche dalla cultura giapponese da cui Makio Hasuike & Co trae ispirazione in modo del tutto innovativo e versatile.
Un design, quello di Rastelli, che porta non solo la firma ma anche il volto di progettisti internazionali pronti ad andare in profondità nella progettazione di una cucina costruita sui valori solo estetici e sulla consapevolezza del saper fare dichiaratamente italiano.
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