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“Il grende teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir” dal 21 luglio 2023 al 7 gennaio 2024. Domodossola (VB), Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco

Tornano le grandi mostre ai Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola con un’esposizione dedicata alla luce nell’arte tra Seicento e Novecento, in un percorso che dal lume di candela arriva

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Tornano le grandi mostre ai Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola con un’esposizione dedicata alla luce nell’arte tra Seicento e Novecento, in un percorso che dal lume di candela arriva alla rivoluzione della luce elettrica

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Tiziano, Van Dyck, Ippolito Caffi, Gaetano Previati e Renoir sono solo alcuni dei grandi nomi degli artisti in mostra che prenderanno parte a questo viaggio che, grazie anche alla preziosa collaborazione con Enel Green Power, intende omaggiare la Val d’Ossola e il suo unico potenziale idroelettrico.

Il grande teatro della luce è il titolo della nuova mostra dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola, curata da Antonio D’Amico e Federico Troletti, con il patrocinio della Regione Piemonte e realizzata dal Comune di Domodossola insieme alla rinnovata collaborazione con la Fondazione Angela Paola Ruminelli e il Museo Bagatti Valsecchi di Milano.

La luce è la protagonista indiscussa di questa esposizione, ricercata e analizzata nelle diverse declinazioni che nei secoli gli artisti, tra l’Italia e le Fiandre e tra il Seicento e il Novecento, hanno immortalato sulla tela: una luce che è anche testimone dello scorrere del tempo e che viene indagata nella sua portata tecnologica, viaggiando tra rappresentazioni di paesaggi e visioni a lume di candela fino ad arrivare alla luce elettrica, l’artificio luminoso che proprio nella Val d’Ossola trova la sua consacrazione essendo un territorio ideale per la costruzione delle centrali idroelettriche.

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Giuseppe Pelizza Da Volpedo, Panni al sole, 1894-1895, Collezione Privata

Sono quarantacinque le opere in mostra che si snodano all’interno delle navate di Palazzo San Francesco in un allestimento pensato e realizzato dall’architetto e light designer Matteo Fiorini di Studio Lys; un innovativo percorso luminoso che utilizza anche i materiali dell’Ossola, come la pietra di serizzo, e che accompagna il visitatore in una ‘meditazione’ guidata per gli occhi e per la mente, consentendogli di immergersi in una quinta scenica dove la luce fa da padrona.

Nella prima sezione si incontrano i dipinti “a lume di candela”, affascianti scene di genere dove l’attenzione è direzionata sulla resa della fonte luminosa sprigionata dalle candele o dai tizzoni.

Una ricerca questa che ha attraversato i secoli ed è così che le raffinate tele di artisti seicenteschi fiamminghi come Gherardo delle Notti, Adam de Coster e Trophime Bigot dialogano con il sorprendete Contadino che accende la candela con un tizzone ardente, realizzato da Angelo Inganni nel 1850 e proveniente dalla collezione della Fondazione Cariplo, ma anche con una silente Natura morta di Giorgio De Chirico che restituisce un valore simbolico della luce nel Novecento.

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Angelo Morbelli, La sedia vuota, 1903, olio su tela, Collezione privata

Cuore della mostra è l’artificio teatrale della luce che viene esaltata da artisti che sono protagonisti assoluti della scena sacra tra fine Cinquecento e Ottocento, intensificando i sentimenti e il pathos delle storie che vengono narrate.

Si potrà ammirare l’intenso Cristo morto sorretto dagli angeli di Paolo Piazza della collezione del Banco BPM, il suggestivo e struggente capolavoro della Deposizione di Cristo nel sepolcro di Tiziano proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano e, tra gli altri, il caravaggesco Cristo alla colonna di Mattia Preti di collezione privata.

Il percorso continua con la sezione dedicata alla luce nella natura, soprattutto nel paesaggio lacustre e montano, dove si evidenziano le varie fasi della giornata e l’alternarsi delle stagioni ammirando opere di artisti ottocenteschi come Ippolito Caffi, Domenico Induno e Angelo Morbelli e si trovano anche grandi tele dedicate al paesaggio ossolano, esposte per la prima volta, in cui i riflessi dell’acqua riproducono le luci tipiche della vallata.

Questa sezione si arricchisce di due capolavori: l’affascinante Panni al sole, uno dei più importanti dipinti divisionisti di Pelizza da Volpedo, custodito in collezione privata e Le lavandaie a Cagnes di Pierre Auguste Renoire; si svelano agli occhi dei visitatori due opere della nostra storia dell’arte italiana ed europea che restituiscono il valore della luce naturale in maniera sorprendente.

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Francesco Trevisani, Giaele e Sisara, prima metà del ‘700, olio su tela, Collezione Banco BPM

Proseguendo è possibile riscoprire la valenza simbolica della luce in un gruppo di opere dell’Ottocento e del Novecento: una luce drammatica, come quella che emana La morte di Cleopatra, dipinta da Achille Glisenti e custodita presso i Musei Civici di Brescia, una luce portavoce di emozioni visibile nelle tele di Gaetano Previati, Giovanni Sottocornola e Giuseppe Mascarini, ma anche una luce dai significati reconditi come quella che si incontra ad esempio in Giuseppe Molteni, La derelitta. La luce plasma i corpi esaltandone le fattezze tra carnalità e spiritualità.

Una sezione dell’esposizione è infine dedicata alle conquiste tecnologiche più rivoluzionarie per la storia dell’uomo e che celebra così anche la storia della Val d’Ossola.

Qui infatti, in questo territorio ideale per la costruzione delle centrali idroelettriche, sono nate alcune tra le centrali più belle e produttive, dei veri e propri gioielli di architettura del Novecento che rivivono nel materiale d’archivio di Enel Green Power, partner della mostra.

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Adam De Coster, Concerto, olio su tela, Collezione Koelliker

Video della costruzione, rarissime fotografie retroilluminate, piccoli macchinari, turbine e plastici in lamelle di legno permettono di ricostruire la storia di questi edifici così importanti per la Valle e per la produzione energetica del Paese.

Il grande teatro della luce è una mostra che presenta capolavori rari, difficilmente visibili al grande pubblico e che intende avvicinare i visitatori a una narrazione per immagini lontane tra loro nel tempo evidenziando il cambiamento dell’uso della luce, la sua diversa resa tecnica, ma anche come il suo valore si sia evoluto nelle varie epoche; un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta delle infinite declinazioni della luce che non smettono mai di coinvolgerci e incantarci.

La mostra è realizzata grazie al sostegno di Findomo, Palissandro Marmi – Gruppo Tosco Marmi, Ultravox, Enel Green Power, Domocentro by Spinella & Tamini, Colorificio VR, Mac Impianti, Studio Specialistico ABC, Adi – International Chips

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Federico Ashton, Torrente Anza, 1898

Il grande teatro della luce
Tra Tiziano e Renoir
a cura di Antonio D’Amico e Federico Troletti 21 luglio 2023 – 7 gennaio 2024
Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco Domodossola (VB)

Giorni e orari d’apertura
Fino all’8/10/23: da giovedì a domenica: 10-13 / 15-19 Dal 9/10/23: da giovedì a domenica: 10-13 / 15-18 Lunedì, martedì e mercoledì chiuso
Chiusure o aperture straordinarie saranno comunicate sulle pagine Facebook e Instagram di Palazzo San Francesco @palazzosanfrancesco.domodossola @palazzosanfrancesco

Costi del biglietto
€ 8,00 intero e ingresso fisso in caso di eventi in Museo
€ 6,00 ridotto over 65, tesserati AMO
€ 3,00 ridotto bambini/ragazzi da 6 a 19 anni, universitari, guide interpreti e accompagnatori turistici senza gruppo, scuole, accompagnatori diversamente abili
€ 15,00 famiglia (genitori con almeno un figlio)
Gratis: bambini fino 5 anni, diversamente abili con disability card, docenti accompagnatori classi scuole, guide turistiche dell’UE e interpreti turistici (quando occorra la loro opera a fianco della guida) nell’esercizio della propria attività professionale; giornalisti; studiosi e ricercatori con esigenze attestate dalle istituzioni di appartenenza

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Gaetano Previati, Il lavacro dell’umanità, 1901, olio su tela, Collezione Banco BPM

Visite guidate e laboratori
€ 12,50 fino a n°5 persone, € 2,50 a ogni persona aggiunta
€ 15,00 fino a n°5 persone, € 3,00 a ogni persona aggiunta per visita guidata extraorario di apertura del Museo
€ 30,00 laboratori fino a n°10 persone, € 3,00 a ogni persona aggiunta
€ 2,00 a persona visite guidate o laboratori scuole e centri estivi (tutte le visite e i laboratori vanno preventivamente prenotati)

Info e prenotazioni
[email protected]
cell. 3385029591

Nella foto in alto: Tiziano Vecellio e Palma Il Giovane, Deposizione di Cristo nel sepolcro, seconda metà del XVI secolo, olio su tela, Collezione Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Pinacoteca

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