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Ferragosto italiano: su Rai1, Rai2 e Rai3, tre film di casa nostra, fra storia e innovazione

Per la prima serata di martedì 15 agosto, Festa dell’Assunta, la Direzione Cinema e Serie TV punta sul cinema italiano: “Il Gattopardo”, “Calibro 9”, “FF.SS.”, tre generi e tre epoche diverse, in armonia con il

Per la prima serata di martedì 15 agosto, Festa dell’Assunta, la Direzione Cinema e Serie TV punta sul cinema italiano: “Il Gattopardo”, “Calibro 9”, “FF.SS.”, tre generi e tre epoche diverse, in armonia con il tipo di offerta e le attese del pubblico di Rai1, Rai2 e Rai3.

A sessant’anni dalla sua uscita al cinema, Rai1 trasmetterà “Il Gattopardo”, nella versione recentemente restaurata dalla Cineteca di Bologna. Il capolavoro del 1963 di Luchino Visconti rappresenta uno dei matrimoni più riusciti di sempre fra cinematografia e letteratura. Pubblicato postumo nel 1958, il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è una storia grandiosa e potente che Visconti portò sul grande schermo con eccezionale forza visiva e qualità di movimento. Siamo nel maggio 1860: Garibaldi è appena sbarcato in Sicilia, e il principe di Salina, don Fabrizio Corbera, assiste al trapasso dell’aristocrazia borbonica e all’avvento del Regno d’Italia e di un nuovo mondo borghese. Palma d’oro a Cannes, l’ambizione del progetto di Visconti è incarnata anche dalla scelta degli interpreti, con Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale per i quali il Gattopardo diventerà un lavoro paradigmatico e memorabile.

La scelta di Rai2 attinge invece al cinema contemporaneo, con un film in prima visione che si riferisce apertamente a una grande stagione del film italiano. “Calibro 9”, del 2020, diretto da Toni D’Angelo, discende esplicitamente dal mitico “Milano calibro 9”, pellicola del 1972 di Fernando Di Leo, autore fra i più celebrati di un genere che sarebbe stato definito negli anni successivi come “poliziottesco”. Protagonista del film è Marco Bocci, nei panni di Fernando Piazza, avvocato penalista e figlio del mitico Ugo Piazza, che era il terribile criminale interpretato nel film di Di Leo da Gastone Moschin. La madre, Nelly, è lo stesso personaggio del film del 1972, sempre interpretata da Barbara Bouchet. Il giovane Fernando riesce a impossessarsi, con l’aiuto di un’amica hacker, di cento milioni appartenenti alla ’ndrangheta. Ma la criminalità organizzata non ci sta. Un puntiglioso commissario, interpretato da Alessio Boni, segue le indagini. Negli anni Settanta Di Leo aveva scelto, come base della sua cinematografia, i racconti di Giorgio Scerbanenco, il più importante autore del nostro noir: il suo film è tuttora un punto di riferimento del genere, e ha ispirato in maniera dichiarata registi come Abel Ferrara e Tarantino. Con reverenza e mestiere, il giovane Toni D’Angelo riesce nell’impresa di dare seguito a un cult movie acclamato in tutto il mondo, e questo “Calibro 9” riesce a farsi strada nel cuore dello spettatore, in perfetto equilibrio fra omaggio, azione e innovazione.

Rai3 sceglie Renzo Arbore, che negli anni Ottanta stava segnando col suo clan una traccia indelebile nella radio, nella televisione e poi nel cinema italiano. “FF.SS. cioè FF.SS. Cioè ‘Che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?’” è il film paradigmatico delle trovate e dello stile unico, fra demenziale e raffinato, che distingue il lavoro di autore e artista di Arbore e delle sue creature. “FF.SS.” si apre proprio con un dialogo fra Arbore e De Crescenzo, che dopo aver dato scandalo con il “Pap’occhio” hanno il problema di trovare una sceneggiatura per il film successivo. Serve un miracolo di San Gennaro: e proprio a quel punto i due sono investiti da una pioggia di fogli che contiene lo script del nuovo film di Fellini, volati via dalla casa del maestro. La storia di Lucia Canaria, aspirante soubrette che da Napoli fa il giro d’Italia per trovare successo, è un contenitore irresistibile di gag e personaggi che, da Marenco a Riccardo Pazzaglia, da Frassica a Benigni, si sarebbero negli anni dopo stabiliti autonomamente nel mondo dello spettacolo e dell’arte del nostro Paese e non solo. Nel ruolo di loro stessi tutta la tv italiana dell’epoca, Costanzo, la Carrà, Pippo Baudo, Claudio Villa, e via dicendo. Allegria, disordine, un mondo dirompente e inimitabile che negli anni non ha perso un briciolo della sua originalità e modernità.

Rai1, martedì 15 agosto, prima serata, ore 21.25

Il Gattopardo (Italia, 1963) di Luchino Visconti, con Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli

Rai2, martedì 15 agosto, ore 21.20

Calibro 9 (Italia / Belgio, 2020) di Toni D’Angelo, con Marco Bocci, Kseniya Rappaport, Alessio Boni, Barbara Bouchet, Michele Placido

Rai3, martedì 15 agosto, ore 22.00

FF.SS. Cioè “Che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?” (Italia, 1983) di e con Renzo Arbore, con Luciano De Crescenzo, Pietra Montecorvino, Roberto Benigni, Gigi Proietti, Isabella Biagini, Andy Luotto, Mario Marenco, Riccardo Pazzaglia, Nino Frassica, Gianni Boncompagni

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