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La percezione dell’acqua nel nuovo tappeto di Maria Thereza Alves per Carpet Edition

Percezione dell'acqua (Water Perceiving a Simple Cone-Shaped Topiary) non è solo il nome del nuovo tappeto realizzato da Maria Thereza Alves (1961, Brasile) per Carpet Edition. Presentata ufficialmente in anteprima nel giardino perfetto, quello di Orticolario

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Percezione dell’acqua (Water Perceiving a Simple Cone-Shaped Topiary) non è solo il nome del nuovo tappeto realizzato da Maria Thereza Alves (1961, Brasile) per Carpet Edition.

Presentata ufficialmente in anteprima nel giardino perfetto, quello di Orticolario 2023, la nuova creazione dell’artista e attivista brasiliana, pone le nuove basi per una riflessione nata dalla semplice arte topiaria.

Una potatura ornamentale in cui un ruolo preponderante è giocato dalla simmetria. Una proporzione che, nell’arte topiaria, si mantiene costante per tutta la durata del taglio e che, nell’intuizione di Maria Thereza Alves apre ad una ragionevole quanto necessaria valutazione sugli eccessivi “interventi umani”, che si identificano spesso in uno sguardo antropocentrico, per intervenire in quelle che l’artista stessa definisce «ramificazioni sinuose di un albero, attentamente osservate mentre difendono il loro equilibrio in una continua ricerca delle migliori risorse naturali. Dal sole e dalla pioggia dipende la loro crescita» spiega Maria Thereza Alves.

Quest’opera è un omaggio alla libertà degli alberi e alla loro capacità di crescere in modo spontaneo e armonioso, nonostante i tentativi da parte dell’uomo di arginarli per limitarne lo sviluppo. Uno sguardo che scavalca l’antropocentrismo, un’indispensabile reazione ai segni che l’intraprendenza degli esseri umani sta portando nel mondo naturale, che accompagna lo spettatore a ripensare, in modo concreto, il rapporto uomo-natura.

Un giardino, quello di Carpet Edition, fatto di Lana Nuova Zelanda e Tencel e tracciato dalla taftatura manuale che ne che ne disegna decorazioni e ne delimita orizzonti.

Il tappeto, infatti, è stato creato utilizzando fibre naturali e si fonde perfettamente con l’ambiente circostante, creando un legame così forte da superare ogni antitesi. «Come uno specchio d’acqua in grado di percepire e ricreare la gioiosa celebrazione di un sé libero» conclude Maria Thereza Alves.

Con una semplice forma conica viene ribaltato il centro dell’universo e viene ritarata la misura di tutte le cose a favore di un equilibrio ambientale.

La collaborazione con l’artista brasiliana, che oggi vive tra Napoli e Berlino, conferma il rinnovato interesse di Carpet Edition per l’arte contemporanea e le sperimentazioni più recenti. Due mondi sempre più vicini, quello dell’arte e quello del design, per ricordarci che riappropriarsi dell’elemento naturale, oggi ancora di più, è davvero possibile grazie al supporto della pratica artistica.

Carpet Edition è un brand giovane, nato nel 2005 a Collebeato (BS), grazie alla lunga esperienza di Indikon nel campo della produzione e distribuzione di tappeti. Pur custodendo una storia preziosa, fatta di ricordi familiari, viaggi, antiche tecniche di lavorazione e straordinarie abilità artigianali, Carlo e Valentina Erba hanno saputo intraprendere un percorso di continua innovazione collaborando con designer affermati e offrendo prodotti versatili, personalizzabili ed ecosostenibili.

Maria Thereza Alves (1961, Brasile) ha partecipato, tra gli altri a: Research Fellowship del Museo delle Civiltà di Roma 2022/2023, Documenta (2022, 2012), XXII Biennale Panamericana di Quito (2021), Biennale di Sydney (2020), Biennale di Toronto (2019), Manifesta 12 e 7 (2018, 2008), Biennale di San Paolo (2016, 2010), Biennale di Berlino 8, Biennale di Sharjah (2017), Biennale di Taipei (2012), Guangzhou Triennale 3 (2008) e Seconda Biennale dell’Avana (1984). Ha ricevuto il Vera List Prize for Art and Politics (2016 – 2018)

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