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Nel 2023 il valore dei finanziamenti alle startup italiane supera gli 1,1 miliardi di euro (-39% rispetto al 2022) – Dati Osservatori Politecnico di Milano

Gli attori formali confermano il ruolo di guida per gli investimenti di settore, registrando una modesta decrescita del -14% rispetto al 2022 I finanziamenti da attori informali registrano una contrazione del -43%, causata in primo luogo

Startup-Gli investimenti in Startup Hi Tech in Italia nel 2023 Fonte Osservatori Politecnico di Milano
Gli attori formali confermano il ruolo di guida per gli investimenti di settore, registrando una modesta decrescita del -14% rispetto al 2022
I finanziamenti da attori informali registrano una contrazione del -43%, causata in primo luogo dall’incertezza economica derivante dall’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione

Nel 2023 gli investimenti totali in Equity di startup hi-tech in Italia ammontano a 1,13 miliardi di euro, registrando una significativa contrazione (-39%) rispetto al valore totale consuntivo del 2022 (1,86 miliardi di euro), e risultando leggermente inferiori anche al consuntivo del 2021 (1,39 miliardi di euro). Un dato che evidenzia l’assenza dei grandi round di finanziamento sopra i 100 milioni che avevano caratterizzato lo scorso biennio, ma che alla luce del calo generalizzato degli investimenti a livello globale conferma la crescente solidità dell’ecosistema italiano.

Queste alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio Startup Hi-tech promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem, giunto alla sua undicesima edizione e presentato in occasione del convegno “Digital & Open Innovation 2024: nuove sfide per imprese e startup”.

“I risultati confermano come l’ecosistema del nostro Paese si sia ormai stabilmente attestato oltre la soglia rappresentativa del miliardo di euro di investimenti annui, che era stata per la prima volta superata nel 2021”, commenta Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Startup Hi-Tech. “È necessario, tuttavia, inquadrare la significativa decrescita registrata nel 2023 nello scenario macroeconomico nazionale e internazionale in cui si collocano. Il dato italiano rilevato, infatti, risulta in linea con le evidenze internazionali, che vedono ad esempio il valore del mercato del Venture Capital Europeo diminuire del -49% nei primi 9 mesi del 2023 rispetto all’anno precedente [1]”.

Startup-Antonio Ghezzi Direttore Osservatorio Startup HiTech Politecnico di Milano

Antonio Ghezzi Direttore Osservatorio Startup HiTech Politecnico di Milano

Gli investimenti da parte di attori formali (fondi Venture Capital indipendenti, fondi Corporate Venture Capital aziendali e fondi governativi) confermano il loro tradizionale ruolo di guida per l’intero ecosistema, limitando la propria decrescita ad un -14% rispetto al 2022. Il dato conferma il ruolo infrastrutturale assunto dal comparto formale, che dopo aver garantito la tenuta dell’ecosistema nel biennio pandemico, nel 2023 vede anche la nascita di nuovi attori nel Paese. Continuano invece a giocare un ruolo marginale gli investimenti Corporate, strutturati o meno, nonostante la crescente attenzione degli esperti di settore sul tema.

I finanziamenti da attori informali (che includono Venture Incubator, Family Office, Club Deal, Angel Network, Independent Business Angel, piattaforme di Equity Crowdfunding, aziende non dotate di fondo strutturato di Corporate Venture Capital, e nuove forme di venturing quali Startup Studio e Venture Builder) registrano una contrazione del -43% circa. 

Tale decremento è specchio della situazione contestuale, dove l’incertezza economica e l’aumento dei tassi interesse rendono gli investitori informali più riluttanti ad investire in startup a causa dell’alto rischio e dell’incertezza associati a tali investimenti, soprattutto se paragonati ad altre asset class più sicure. Non sorprende quindi che anche il segmento dell’Equity Crowdfunding registri una significativa contrazione rispetto all’ultima osservazione [2].

È infine la componente dei finanziamenti internazionali a determinare in maniera significativa il decremento rispetto al risultato dello scorso anno, con un calo del -55%. Un risultato che riflette soprattutto l’assenza dei grandi mega round, tradizionalmente alimentati da grandi player internazionali. Peraltro, il calo ricalca una situazione comune a livello europeo segnata da un costante declino dei finanziamenti late-stage e una ormai cronica scarsità di exit, in particolare in termini di IPO.

Startup-Giorgio Ciron Direttore di InnovUp

Giorgio Ciron Direttore di InnovUp ©

“Il 2023, come ci aspettavamo, si è chiuso a tinte chiaro-scure: da una parte la riduzione degli investimenti, soprattutto a causa dell’assenza dei mega-round, in linea con il mercato globale ma, dall’altra, il superamento strutturale della soglia psicologia del miliardo di investimenti, l’ingresso di nuovi player – anche internazionali – tra gli attori formali e la tenuta dei round seed sia come ammontare medio che come numero. Rispetto a questi ultimi si registra, con soddisfazione, anche l’avvio di un circolo virtuoso tra founders di successo e nuove iniziative imprenditoriali, dove i primi supportano le seconde.

Tutti elementi che, come titolato dalla nostra recente assemblea annuale – A New Hope! – ci fanno sperare in un 2024 di ulteriore crescita e sviluppo dell’ecosistema. Una traiettoria che sarà possibile anche grazie ad una ripresa a pieno regime delle attività di CdP Venture Capital, guidata dal nuovo Board, e alla realizzazione dello Startup Act 2.0 cui stiamo lavorando con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy al fine di aggiornare il quadro normativo e gli incentivi che abilitano il settore” dichiara Giorgio Ciron, direttore di InnovUp.

Rispetto al benchmark internazionale, che compara gli investimenti da parte di attori formali in Italia con gli investimenti domestici degli stessi in altri ecosistemi europei più maturi ed economie comparabili quali Francia, Germania e Spagna, si mantiene il gap consolidatosi negli anni precedenti, con una dimensione relativa dell’ecosistema italiano pari a circa 1/6 rispetto a quello francese, 1/4 rispetto a quello tedesco, e comparabile rispetto a quello spagnolo.

“Gli investimenti in equity nel 2023 sono stati indubbiamente influenzati dall’instabilità geopolitica e dell’andamento economico e finanziario, caratterizzato sia dagli aumenti dei tassi di interesse, sia da un’attenuazione della spesa con l’incremento dell’inflazione. La sottrazione di circa 300 milioni di euro dalle disponibilità del Fondo Nazionale Innovazione nell’ambito del disegno di legge sul Made in Italy, ha inoltre destato nuovi motivi di preoccupazione”, conclude Antonio Ghezzi, Direttore dell’Osservatorio Startup Hi-Tech. “Ma mentre il contesto macroeconomico presenta sfide significative, il ruolo delle startup rimane fondamentale come motore di crescita economica e innovazione: è per questo cruciale sfruttare oggi la frenata dell’intero mercato globale per tentare di ridurre il gap rispetto agli altri ecosistemi europei, un obiettivo che non può prescindere dall’impegno costante dei policy-maker, delle corporate e delle istituzioni nazionali.”

La School of Management possiede la “Triple crown”, i tre accreditamenti più prestigiosi per le Business School a livello mondiale: EQUIS, ricevuto nel 2007, AMBA (Association of MBAs) nel 2013, e AACSB (Advance Collegiate Schools of Business, ottenuto nel 2021). Nel 2017 è la prima business school italiana a vedere riconosciuta la qualità dei propri corsi erogati in digital learning nei master Executive MBA attraverso la certificazione EOCCS (EFMD Online Course Certification System). Inserita nella classifica del Financial Times delle migliori Business School d’Europa dal 2009, oggi è in classifica con il Full-Time MBA, Master of Science in Management Engineering e con l’Online MBA. In particolare nel 2023 l’International Flex EMBA si posiziona 10° al mondo nel Financial Times Online MBA Ranking. La Scuola è presente anche nei QS World University Rankings e nel Bloomberg Businessweek Ranking. La Scuola è membro di PRME (Principles for Responsible Management Education), Cladea (Latin American Council of Management Schools) e di QTEM (Quantitative Techniques for Economics & Management Masters Network).  Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano e POLIMI Graduate School of Management che, in particolare, si focalizza sulla formazione executive e sui programmi Master. Le attività della School of Management legate all’Innovazione Digitale si articolano in: Osservatori Digital Innovation, che fanno capo per le attività di ricerca al Dipartimento di Ingegneria Gestionale; Formazione executive e programmi Master, erogati da POLIMI Graduate School of Management.

Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano nascono nel 1999 con l’obiettivo di fare cultura in tutti i principali ambiti di Innovazione Digitale. Oggi sono un punto di riferimento qualificato sull’Innovazione Digitale in Italia che integra attività di Ricerca, Comunicazione e Aggiornamento continuo. La Vision che guida gli Osservatori è che l’Innovazione Digitale sia un fattore essenziale per lo sviluppo del Paese. La mission è produrre e diffondere conoscenza sulle opportunità e gli impatti che le tecnologie digitali hanno su imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini, tramite modelli interpretativi basati su solide evidenze empiriche e spazi di confronto indipendenti, pre-competitivi e duraturi nel tempo, che aggregano la domanda e l’offerta di Innovazione Digitale in Italia. Le attività sono svolte da un team di quasi 100 tra professori, ricercatori e analisti impegnati su circa 50 differenti Osservatori che affrontano i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle Imprese (anche PMI) e nella Pubblica Amministrazione: 5G & Beyond, Agenda Digitale, Artificial Intelligence, Big Data & Business Analytics, Blockchain & Web3, Business Travel, Cloud Transformation, Connected Car & Mobility, Contract Logistics “Gino Marchet”, Customer Experience B2b, Cybersecurity & Data Protection, Data Center, Design Thinking for Business, Digital B2b, Digital Content, Digital Identity, Digital Transformation Academy, Droni e Mobilità Aerea Avanzata, eCommerce B2c, EdTech, Export Digitale, Extended Reality & Metaverse, Fintech & Insurtech, Food Sustainability, FUTURES | Sense Making by System Thinking, HR Innovation Practice, Innovative Payments, Innovazione Digitale nella Cultura, Innovazione Digitale nel Retail, Innovazione Digitale nelle PMI, Intelligent Business Process Automation, International Observatory on Electronic Invoicing, Internet Media, Internet of Things, Life Science Innovation, Omnichannel Customer Experience, Platform Thinking Hub, Professionisti e Innovazione Digitale, Quantum Computing & Collaboration, Sanità Digitale, Smart AgriFood, Smart City, Smart Working, Smart Working nella PA, Space Economy, Startup Hi-tech, Startup Thinking, Supply Chain Finance, Supply Chain Planning, Tech Company – Innovazione del Canale ICT, Transizione Industria 4.0, Travel Innovation.

Nella foto in alto: Gli investimenti in Startup Hi Tech in Italia nel 2023 Fonte Osservatori Politecnico di Milano

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Milano, 30 novembre 2023

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