UDITE UDITE ! Comunicati Stampa, Eventi, Lancio Nuovi Prodotti

|
Home / News Da  / Scuola & Università  / Il valore dell’inclusione sociale e scolastica: intervista alla professoressa Giusi Toto dell’Università di Foggia

Il valore dell’inclusione sociale e scolastica: intervista alla professoressa Giusi Toto dell’Università di Foggia

"Verso un futuro di accettazione: l'importanza dell'inclusione sociale e scolastica" Nell'intervista di oggi, esploriamo il cruciale tema dell'inclusione sociale e scolastica con la professoressa Giusi Toto dell'Università di Foggia, docente in scienze umane, pedagogia e nel

“Verso un futuro di accettazione: l’importanza dell’inclusione sociale e scolastica”

Nell’intervista di oggi, esploriamo il cruciale tema dell’inclusione sociale e scolastica con la professoressa Giusi Toto dell’Università di Foggia, docente in scienze umane, pedagogia e nel campo dell’educazione inclusiva. Scopriremo come la creazione di ambienti scolastici inclusivi contribuisce non solo a formare menti brillanti, ma anche a costruire una società più accogliente e equa. Un’occhiata approfondita agli sforzi attuali e alle sfide da affrontare per garantire che ogni individuo, indipendentemente dalle differenze, abbia accesso a un’istruzione di qualità e possa partecipare pienamente alla vita sociale.

Quanto viene considerato e promosso oggi il valore dell’inclusione sociale e scolastica, non solo a parole?

L’inclusione sociale e scolastica oggi è un valore fondamentale che va oltre le semplici parole, rappresentando un impegno tangibile per eliminare le barriere e promuovere opportunità equamente accessibili a tutti. Nell’ambito dell’istruzione, molte scuole stanno adottando politiche e pratiche incentrate sull’inclusione” – dichiara la professoressa Giusi Toto, docente dell’Università di Foggia.

Queste istituzioni educative cercano di adottare approcci pedagogici che rispettino e tengano conto delle diverse esigenze degli studenti, garantendo un sostegno personalizzato a coloro che ne hanno bisogno, che siano studenti con disabilità o con necessità educative speciali. Inoltre, si promuove una cultura di accettazione delle differenze come valore aggiunto, incoraggiando il rispetto reciproco e la consapevolezza delle diverse sfaccettature culturali, di genere, religiose e socio-economiche.

Parallelamente, i docenti stanno ricevendo formazione specifica sull’inclusione, apprendendo strategie per gestire la diversità in classe e sviluppare metodologie flessibili per adattarsi alle esigenze degli studenti. La collaborazione attiva con le famiglie e le comunità è un altro pilastro cruciale, poiché coinvolgere genitori e comunità può fornire un sostegno più ampio agli studenti e promuovere una comprensione condivisa sull’importanza dell’inclusione. Inoltre, le istituzioni stanno lavorando per garantire un accesso equo alle risorse educative e alle opportunità extracurriculari, cercando di eliminare disparità e assicurare che tutti gli studenti possano beneficiare di tecnologie assistive e supporto individuale. Nonostante i progressi, rimangono sfide da affrontare per garantire un’effettiva inclusione sociale e scolastica.

È necessario continuare a promuovere politiche inclusive, investire in formazione per educatori e creare una cultura che valorizzi la diversità come un’opportunità di arricchimento, piuttosto che come un ostacolo. L’inclusione, quindi, richiede un impegno costante e concreto da parte di istituzioni, insegnanti, famiglie e comunità per creare ambienti dove tutti possano partecipare attivamente e avere pari opportunità di successo. E’ necessario assicurare un dopo di noi autonomo a tanti ragazzi con disabilità“.

Inclusion Fest è un festival itinerante interamente dedicato all’inclusione scolastica e sociale, evento che ha visto lo scorso anno nella prima edizione collaborare università, scuole e associazioni culturali e sociali. Come nasce?

In un mondo in costante e repentina evoluzione come quello attuale, l’inclusione sociale e scolastica rappresenta uno dei pilastri fondamentali per una società equa e diversificata. La sua importanza oggi non può essere sottovalutata poiché va al cuore della costruzione di un ambiente in cui tutti, indipendentemente da sfondi culturali, abilità o status socio-economico, hanno l’opportunità di sviluppare appieno il proprio potenziale. Pertanto, l’inclusione non è soltanto una questione di accettazione, ma di creazione di ambienti che promuovano l’uguaglianza di opportunità che tengano conto delle differenze individuali, garantendo che ogni studente abbia accesso a risorse e supporto adatti alle proprie esigenze e funzionali alla crescita dell’intera società. Questi i presupposti che mi hanno spinto e hanno spinto il Learning Science hub dell’Università di Foggia, da tempo impegnato nella sperimentazione di nuove ed inclusive tecnologie didattiche, ad animare l’intero Ateneo e l’intero territorio provinciale in una tre giorni di workshop interattivi a cura di accademici, esperti e studenti divisi in sessioni pratiche su come promuovere l’inclusione nelle scuole e nella società e toccanti tutti gli ambiti formativi dallo sport all’arte, dalla letteratura alla musica, senza tralasciare l’uso del digitale e dell’intelligenza artificiale, speech motivazionali con i grandi della pedagogia a livello internazionale e nazionale tra i quali i Dario Ianes, Fabio Bocci, Tommaso Minerva, Mabel Giraldo, i quali hanno condiviso con l’intera comunità accademica le proprie conoscenze ed esperienze sul tema dell’inclusione; mostre e rappresentazioni teatrali che hanno reso tangibile il filo conduttore che unisce arte e inclusione, basti pensare alla mostra ARTEDAUNIA.

E’ necessario oggi più di ieri comprendere come il concetto di inclusione abbracci l’intera sfera sociale, dove l’accesso equo a servizi, opportunità lavorative e partecipazione attiva alla comunità sono fondamentali per garantire un’uguaglianza effettiva e una società coesa e accogliente. Ciò implica la creazione di politiche pubbliche inclusive che promuovano l’accesso equo a servizi sanitari, abitazioni, lavoro dignitoso e partecipazione civica per tutti, senza discriminazioni di alcun genere; affrontare le barriere, superare i pregiudizi e costruire una società che include richiede uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni, dei governi, delle comunità e dei singoli individui. È necessario un impegno continuo per superare stereotipi e strutture che limitano l’accesso e la partecipazione piena di tutti i membri della società“.

Qual è il bilancio della prima edizione?

L’Inclusion Fest è stato, dunque, molto più di un semplice evento. Si è rivelata una festa volta a celebrare la diversità, promuovere la consapevolezza e l’uguaglianza in tutte le sue forme a cominciare dall’inclusione sportiva con la partecipazione all’evento dell’atleta paralimpico Luca Mazzone, vincitore di 18 titoli mondiali. Ha unito studenti, docenti, accademici, esperti di settore e membri della comunità in un contesto che ha favorito l’apprendimento, la condivisione e l’empowerment. Le associazioni nazionali e locali si sono rivelate un tassello essenziale del festival. Grazie alla loro vasta esperienza sul campo e alla loro connessione diretta con la comunità, queste organizzazioni hanno presentato progetti pratici e soluzioni che affrontano le sfide dell’inclusione a livello locale, attraverso attività interattive e programmi di volontariato hanno coinvolto attivamente i partecipanti, sensibilizzando sulla diversità e inclusione ed iniziando a tessere quella rete di relazioni con le scuole ed i docenti, sempre più importante. A pochi mesi dall’evento e a pochi giorni dall’inizio dell’Inclusion Fest per nei paesi della provincia, dunque, è possibile affermare che quella accesa è solo una piccola scintilla che punta a sensibilizzare e far riflettere la popolazione locale e generale un impatto duraturo, che troverà seguito in altri due grandi processi che il LSh si appresta a mettere in atto nel 2024“.

Quali saranno gli obbiettivi della prossima edizione? Qualche anticipazione su ospiti e tematiche?

“La diffusione del Festival dell’Inclusione prende le mosse dalla consapevolezza che il coinvolgimento attivo e la partecipazione della comunità è fondamentale per disseminare semi di cambiamento e ad accrescere la consapevolezza sull’importanza dell’inclusione in ogni aspetto della vita. Le singole tappe provinciali saranno organizzate alla stregua dell’evento di novembre. Ci saranno testimonianze concrete di associazioni del territorio locale e nazionale che puntano ad accrescere le life skills dei ragazzi con disabilità accompagnandoli nel loro percorso di inserimento lavorativo; non possono mancare speech motivazionali a cura di esperti. Per la tappa ad Accadia, la prima del 2024, sarà nostro ospite il dott. Gianfranco Notari, genitore e Referente Regione Campania dell’associazione “Genitori Tosti Onlus” che ci farà riflettere su “I DIRITTI… NON SONO CHIACCHIERE!” vivere nel mondo di tutti su base di uguaglianza con gli altri, sulla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Altro tassello importante delle varie tappe sono i momenti di intrattenimento a cura delle associazioni che si occupano di organizzare spettacoli, rappresentazioni teatri e momenti ricreativi con persone con disabilità e elemento tutto nuove nelle tappe sarà la presentazione dei libri a cura mia e del LSh, un dono da consegnare ai partecipanti che potranno così approfondire il tema. Da ultimo, ma non meno importante, ogni tappa terminerà con i laboratori dedicati a bimbini e ragazzi accompagnati dalle loro famiglie. Un modo questo per raggiungere davvero tutti”.

In cosa consiste il protocollo Inclusion for Children?

Conclude la professoressa Giusi Toto: – “Il Protocollo “Inclusion for Children” è una creazione del Lsh volta a migliorare le capacità di ragionamento e di giudizio dei bambini guidandoli a pensare mentre discutono concetti importanti per loro a partire dalla conoscenza delle proprie emozioni; mira a promuovere le capacità di pensiero nei più piccoli, si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari per analizzare empaticamente e criticamente il mondo che li circonda, sviluppando capacità di valutazione, analisi e riflessione. È cruciale, infatti, comprendere come educare i bambini ad essere pensatori critici e cittadini corresponsabili sia un pilastro fondamentale per il loro futuro e per la società nel suo complesso, una società attualmente dominata da tanti episodi di violenza. Questo avverrà attraverso la messa in gioco dei più piccoli durante diversi laboratori che li vedranno coinvolti in attività musicali e impreditoriali, esperienze sensoriali che li guideranno alla scoperta e all’analisi delle proprie emozioni. Il tutto sempre sotto la guida di esperti psicologi e pedagogisti”.

Nell’immagine in evidenza: la professoressa dell’università di Foggia Giusi Toto ©

Foggia, 6 gennaio 2024

Intervista di: Luca Cecchelli per Udite-Udite.it © – Tutti i diritti riservati.

Vuoi pubblicare la tua notizia su Udite Udite?

Visita la nostra pagina dedicata e inizia a pubblicare!

Inserisci Comunicato