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L’Università di Pavia a Betlemme per mappare le imprese sociali palestinesi nel West Bank e a Gaza

Si è tenuto il 28 gennaio un convegno che riassume i dati, con la professoressa Maria Sassi L’Università di Pavia è partner del progetto “Peace Steps: esperienze di economia sociale e solidale per la crescita sostenibile

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Si è tenuto il 28 gennaio un convegno che riassume i dati, con la professoressa Maria Sassi

L’Università di Pavia è partner del progetto “Peace Steps: esperienze di economia sociale e solidale per la crescita sostenibile in Palestina” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e coordinato dall’Organismo non governativo italiano Vento di Terra Onlus. Il progetto è finalizzato alla promozione della crescita socio-economica inclusiva e sostenibile in Palestina rafforzando e diffondendo le pratiche dell’economia sociale e solidale. Le aree del progetto sono la West Bank e la striscia di Gaza.

In questi giorni, la professoressa Maria Sassi si trova in Palestina per una serie di incontri, fra cui un convegno all’Università di Betlemme, il 28 gennaio, sul tema delle imprese sociali in Palestina.

Tra le attività previste dal progetto complessivo vi è una ricerca coordinata dall’Università di Pavia. Dopo una capillare raccolta di dati con la collaborazione del Palestinian Fund for Employment and Social Protection for Workers è stato predisposto un rapporto che per la prima volta procede alla mappatura delle imprese sociali in Palestina, descrivendone le caratteristiche di base, la struttura organizzativa, i caratteri del capitale umano, gli aspetti finanziari e sociali, le dinamiche di mercato e le strategie.

Il rapporto evidenzia l’esistenza di un settore delle imprese sociali formale e diffuso in tutti i Governatorati palestinesi sebbene non ancora riconosciuto dal settore pubblico. Si tratta di un fenomeno emergente a livello nazionale che offre una importante risposta ai crescenti bisogni sociali, economici e ambientali del paese legati alla protratta crisi economica e politica che ha ridimensionato il settore pubblica e la possibilità di una sua risposta.

I risultati ottenuti sottolineano con chiarezza come lo sviluppo del settore necessiti di uno sforzo comune e sinergico tra i diversi stakeholder. A tale fine, sono stati organizzati tre convegni ad alto livello in cui, dopo la presentazione dei risultati della ricerca, i rappresentanti delle istituzioni si confronteranno in una tavola rotonda. Sarà aperto un dialogo sulle possibili soluzioni per un’azione comune volta a sostenere l’economia sociale palestinese al fine di affrontare in maniera sempre più efficace le problematiche socio-economiche che affliggono la comunità palestinese.

Il primo convegno si è svolto il 26 gennaio a Ramallah e vedrà la partecipazione dei ministeri del lavoro, delle finanze, dell’economia nazionale insieme ad una rappresentanza dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione.Il secondo convegno si è svolto il 28 gennaio presso l’Università di Betlemme e vedrà, oltre alla presenza dell’Università di Pavia con una relazione della professoressa Maria Sassi, quella del Ministro dell’empowerment e enterpreneurship, udi n rappresentante del ministero dello sviluppo sociale e del Palestinian Fund for Employment and Social Protection for Workers. In questa occasione sarà lanciato lo Yunus Social Business Year da parte dell’Università di Betlemme e saranno presentati progetti ed esperienze di business nel settore. Tale iniziativa aggiunge inoltre un ulteriore tassello alle relazioni di tipo formativo e culturale sviluppate congiuntamente dall’Università di Pavia e di Betlemme.Il terzo convegno si svolgerà a Gaza il 30 gennaio.

Agli incontri parteciperà anche Cristina Natoli, direttrice di Aics Gerusalemme. L’agenzia ha intrapreso su questo terreno un percorso variegato, sostenendo iniziative promosse da OSC italiane nel settore specifico dell’impresa sociale, orientando il proprio programma in gestione diretta (il nuovo progetto BE THE IMPACT intende contribuire alla diffusione dell’economia cooperativa in stretta partnership con ILO e la neonata Cooperative Work Agency palestinese) e facilitando il dialogo tra le varie organizzazioni italiane che tentano di stimolare l’impresa sociale in Palestina.

Imprese sociali in Palestina: solidarietà e sviluppo economico grazie al coinvolgimento di società civile italiana, mondo accademico e AICS

La prolungata crisi economica e politica che affligge la Palestina e il suo popolo tra Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est sta drasticamente riducendo le opportunità di lavoro e di investimento per quei segmenti della società maggiormente vulnerabili, come giovani o donne. I principi e i meccanismi propri dell’impresa sociale possono rivelarsi in questo contesto di fragilità particolarmente utili, agganciando la necessità di riattivare il mercato con un senso di solidarietà utile a cementificare le varie componenti della società.

AICS Gerusalemme ha intrapreso su questo terreno un percorso variegato, sostenendo iniziative promosse da OSC italiane nel settore specifico dell’impresa sociale, orientando il proprio programma in gestione diretta (il nuovo progetto “BE THE IMPACT” intende contribuire alla diffusione dell’economia cooperativa in stretta partnership con ILO e la neonata Cooperative Work Agency palestinese) e facilitando il dialogo tra le varie organizzazioni italiane che tentano di stimolare l’impresa sociale in Palestina.

Tra queste figurano VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e Vento di Terra, che hanno condiviso le loro esperienze di cooperazione all’evento di apertura dello Yunus Social Business

Year 2020, svoltosi oggi presso l’Università di Betlemme. Le due OSC hanno presentato rispettivamente i progetti “Start your Business! Creazione di start-up, sviluppo di competenze tecniche e promozione socioeconomica di giovani e donne vulnerabili in Palestina” e “Peace Steps: esperienze di economia sociale e solidale per la crescita sostenibile in Palestina”, quest’ultimo protagonista anche di altre due conferenze realizzate a Ramallah e Gaza, con il coinvolgimento di partner locali e dell’Università di Pavia, allo scopo di discutere risultati e raccomandazioni emersi da una specifica ricerca scientifica.

Con il progetto “Peace Steps”, Vento di Terra intende promuovere pratiche di economia sociale con particolare attenzione all’area C, alla città di Hebron e alla Striscia di Gaza, caratterizzate da alta disoccupazione e bisogni sociali emergenti. Il progetto mira a rafforzare le capacità manageriali e tecniche, la qualità dei prodotti e dei servizi, i canali commerciali e la mission sociale di piccole organizzazioni e imprese attive nei settori dell’artigianato, dell’agricoltura, dei servizi turistici e sociali, coinvolgendo in particolare donne e giovani. La ricerca scientifica svolta nell’ambito del progetto dall’Università di Pavia con il supporto di Palestinian Fund for Employment and Social Protection intende stabilire definizioni, linee guida e raccomandazioni per lo sviluppo del sistema di impresa sociale in Palestina e per ampliare e rafforzare le pratiche dell’economia sociale. È emersa cosi l’esistenza di una realtà formale e diffusa in tutti i Governatorati palestinesi, sebbene molto sia ancora da fare per il consolidamento e l’appropriazione dei principi dell’impresa sociale da parte dei policy-makers palestinesi.

“Start your Business” mira a sviluppare un ambiente favorevole alla nascita di nuove start-up e alla crescita di imprese economicamente competitive e sociali attraverso il rafforzamento dei processi di incubazione e accelerazione d’impresa, la formazione di personale competente e specializzato, includendo giovani e donne vulnerabili, e diverse azioni di sensibilizzazione nei confronti della comunità e delle autorità locali. L’intervento permetterà di promuovere il Social Business e l’imprenditoria femminile, il rafforzamento del sistema educativo tecnico-industriale nell’area di Betlemme e l’incubazione di 80 start-up, di cui 20 Social Business.

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