UDITE UDITE ! Comunicati Stampa, Eventi, Lancio Nuovi Prodotti

|
Home / Eventi  / Mostre  / Mika Taanila. Damage/Control – Main project Art City Bologna. Dal 24 gennaio al 22 marzo 2020, Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna

Mika Taanila. Damage/Control – Main project Art City Bologna. Dal 24 gennaio al 22 marzo 2020, Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna

Mostra a cura di Lorenza Pignatti. Promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna e Regione Emilia- Romagna In collaborazione con Frame Contemporary Art Finland, Kinotar, Testifilmi, Associazione Culturale Stòf Con il

Mika-Taanila-Tongue
Mostra a cura di Lorenza Pignatti. Promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Regione Emilia- Romagna
In collaborazione con Frame Contemporary Art Finland, Kinotar, Testifilmi, Associazione Culturale Stòf
Con il patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia a Roma

Dal 24 gennaio al 22 marzo 2020 il Padiglione de l’Esprit Nouveau di Bologna ospita Damage/Control, prima personale in un’istituzione pubblica italiana dell’artista e filmmaker finlandese Mika Taanila (Helsinki, 1965), promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Frame Contemporary Art Finland, Kinotar (Helsinki), Testifilmi (Helsinki), Associazione Culturale Stòff e con il patrocinio di Ambasciata di Finlandia a Roma.

La mostra, curata da Lorenza Pigna , presenta un’ampia selezione di opere multimediali incentrate sulle continue trasformazioni dell’immagine in movimento: due videoinstallazioni, una serie di fotogrammi in tola Black and White Movies, la serie Film Reader, una nuova produzione di collage dal titolo Family Films e tre opere filmiche (Futuro – A New Stance for Tomorrow, Future Is Not What It Used to Be, Tectonic Plate).

Il progetto inaugura giovedì 23 gennaio alle h 17.00 come Main project dell’o ava edizione di Art City Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e inizia ve speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera (24 – 26 gennaio 2020).

La ricerca multidisciplinare di Taanila indaga le forme del sapere e il significato storico e culturale di utopie passate che sono diventate archeologia del futuro e gli scenari futuri della condizione umana, con una particolare a attenzione alla natura ambivalente delle innovazioni tecnologiche che hanno portato l’umanità a vivere in una perenne condizione di allerta e di “Damage Control”.

Il film Futuro: A New Stance for Tomorrow (1998) ripercorrere la storia delle “Futuro House”, unità abita ve mobili realizzate in plastica dall’iconica forma Space Age, che indica la seduzione e la fiducia, pica di quegli anni, per la conquista dello spazio e per il tempo libero, perché essendo abitazioni economiche e trasportabili, tu potevano acquistarle. La crisi petrolifera degli anni Se anta ne interruppe la fabbricazione, proprio nel momento in cui erano diventate icone riconosciute a livello internazionale, facendole diventare nei decenni successivi oggetto di culto. Alcune sono oggi conservate al Central Museum di Utrecht, al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e all’University of Canberra. La pellicola, composta da filmati amatoriali, materiali d’archivio e da interviste, racconta il fascino che ancora oggi suscitano queste abitazioni.

Per la realizzazione del documentario The Future Is Not What It Used To Be (2002) Taanila ha lavorato sull’archivio di Erkki Kurenniemi, esperto di robotica e pioniere della musica elettronica in Finlandia, definito dal critico musicale Simon Reynolds come un “ibrido finlandese di Stockhausen, Buckminster Fuller e Steve Jobs”. Come Ted Nelson, inventore degli ipertesti , o altri pionieri come Hans Moravec o Marvin Minsky, Kurenniemi aveva intuito con largo anticipo quanto la soggettività degli individui sarebbe stata ridefinita dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale. Negli anni Se anta aveva creato un archivio con la documentazione della propria vita perché credeva che un computer quantistico sarebbe stato in grado, nel 2018, di ria vare la sua esistenza attraverso un avatar virtuale. Nel 1986 aveva progettato i Personal Communicator, quelli che negli anni duemila sono sta chiama Google Glass, e il suo lifelogging (o autobiografia a digitale) anticipa di molti decenni gli attuali social media. Scomparso nel 2018, a Kurenniemi fu dedicata a dOCUMENTA (13) a Kassel nel 2012 la mostra personale dal titolo In 2048.

Negli ultimi anni Taanila ha indagato nuove modalità di riproduzione delle immagini in movimento. Tectonic Plate (2016) è il film d’animazione astra o realizzato senza l’ausilio della macchina da presa che l’artista ha realizzato fotocopiando e manipolando direttamente le immagini sulla pellicola cinematografica. Film sperimentale che ci riporta al pre-cinema e alla seduzione del teatro d’ombre, an ca forma d’intrattenimento spettacolare, e al cinema lettrista di Guy Debord e Isidore Isou. Il lm narra di un anonimo viaggiatore che dopo essere tornato da un viaggio a Tokyo è bloccato in una stanza d’hotel vicino all’aeroporto di Helsinki, perso tra ricordi di viaggio, sovrapposizioni di diverse me zone e immagini di security check. I testi del film, scritti dal poeta Harry Salmenniemi e la colonna sonora composta da Mika Vainio – tra i pionieri della techno minimalista e fondatore insieme a Ilpo Välsänen del gruppo Pan Sonic – permettono allo spettatore di immergersi in un’esperienza sinestetica multidimensionale. In mostra saranno esposte le pellicole di lavorazione del lm e rari materiali provenienti dall’archivio di Erkki Kurenniemi.

La volontà di s dare le modalità della rappresentazione è presente anche nella serie Black and White Movies (2013), fotogrammi realizza senza l’ausilio della macchina fotografica, posando resti di casse e VHS su carta fotosensibile in camera oscura. VHS maltrattati e distrutti dalle performance di Taanila, su cui ha attuato le stesse “violenze” che ricordava essere presenti in alcune scene dei lm. Se il protagonista sbatteva la testa contro una roccia, lui faceva lo stesso. I fotogrammi na in camera oscura riportano il titolo del lm registrato sulla videocassetta. I Black and White Movies ricordano i bellissimi, monumentali Angel di Bruce Conner e le rayogra e di Man Ray che definiva “ossidazioni di desideri fissati dalla luce e dalla chimica”.

Il ricordo, l’obsolescenza programmata e l’erosione della capacità di governare i propri ricordi è il tema indagato nella videoinstallazione Verbranntes Land (2002). Anche in questo caso Taanila si è servito di disposi vi di registrazione fragili e oggi obsoleti come i VHS per visualizzare il funzionamento della memoria umana, continuamente alterata dall’uso e da nuove interpretazioni degli eventi vissuti .

Per la serie Film Reader (2017) l’artista è invece intervenuto con incisioni, tagli e manipolazioni su libri di cara ere cinematografico di generi diversi, musical, horror, exploitation, melodramma. Ha creato un editing di po “scultoreo” che permette e ai libri di avere una diversa plasticità. Manipolazioni e invenzioni che sono un omaggio e una rimessa in scena della storia del cinema classico, in cui il ricordo del cinema determina nuovi oggetti e nuove narrazioni. I Film Reader sono sta espos per la prima volta al Padiglione Nordico della Biennale di Venezia nel 2017.

Taanila ha reso omaggio con un nuovo editing al capolavoro della cinematografica distopica L’uomo che cadde sulla Terra, dire o da Nicolas Roeg. Il lm narra la storia di un alieno, interpretato da David Bowie, in viaggio verso il pianeta Terra per raccogliere denaro per il suo pianeta di provenienza, diventato un arido deserto. Con la videoinstallazione The Earth Who Fell to Man (2017) Taanila ha realizzato un ready-made del lm cancellando tu i frame in cui compaiono esseri umani. Le inquadrature sono presentate al contrario, in modo tale che la terra sembra precipitare/cadere sull’uomo. Un’indicazione della dfficoltà di vivere in un pianeta in cui l’ecosistema terrestre è stato completamente alterato e in cui il “Damage/Control” dev’essere al più presto attivato.

Nella serie dei Family Films (2019) Taanila ha indagato le trasformazioni dell’immaginario ero co collettivo, ora che la pervasività dei disposi vi tecnologici ha ridefinito l’esperienza estetica e erotica contemporanea. Indagine che lo ha portato a riflettere su immagini pubblicate su riviste di cinema ero co italiano dei primi anni Se anta. Immagini che l’artista ha alterato, creando collage surreali ed enigma ci, me-machine che ci rimandano all’immaginario ero co so -core dell’epoca analogica, prima che YouPorn e i si di incontri trasformassero forme e modi della sessualità. La serie è stata apprezzata sin da subito da curatori cinematografici come Olaf Möller, che ha invitato Taanila a presentare i collage al festival del cinema Viva Ero ca di Helsinki nel 2018, e dallo scrittore Harry Salmenniemi che gli chiese di utilizzarne alcuni per illustrare i suoi raccon brevi, dall’omonimo tolo. I raccon e i collage sono mostra qui per la prima volta insieme in una sede esposi va, e pubblica nella terza raccolta degli scritti di Salmenniemi, intitolata Uhrisyndrooma.

Si ringraziano Ka Heickell per il prestito dei materiali d’archivio di Erkki Kurenniemi, Isabel Balzer di Balzer Projects (Ginevra), Lola Rogers e Antonio Parente per la traduzione dei testi dei Family Films.

Mika Taanila ha esposto in numerosi musei e gallerie internazionali, tra le sue recenti personali ricordiamo: WeeGee/EMMA, Espoo, Finlandia (2018), STUK, Leuven (2018), Balzer Projects, Ginevra (2017) Artopia Gallery, Milano, (2017), Kiasma Museum of Contemporary Art di Helsinki (2015), TENT, Rotterdam, (2013), Museum of Contemporary Art, St. Louis, USA (2013). Numerose le mostre colle ve tra cui The Dream of the Library, Museum für Gegenwartkunst, Siegen (2019), dOCUMENTA 13 (2012), Padiglione Nordico della Biennale di Venezia (2017), Aichi Triennale, Nagoya, (2013), Schriftfilme, ZKM, Karlsruhe (2014), Shanghai Biennale (2006), Berlin Biennal (2004), Manifesta 4 (Francoforte, 2002). I suoi lm sono sta presenta in più di 300 festival cinematografici internazionali, tra cui Berlin Film Festival, IFFR Rotterdam, TIFF Toronto, Clermont-Ferrand, Karlovy Vary, Midnight Sun FF, IDFA Amsterdam e Oberhausen Kurz lmtage. In Italia i suoi lm sono sta presenta i n una sua retrospettiva al cinema Oberdan di Milano nel 2015, al Milano Film Festival (2016) e a I BOREALI Nordic Festival (2017).

Lorenza Pignat è storica dell’arte, curatrice e saggista. È docente di Fenomenologia dell’arte contemporanea alla Nuova Accademia di Belle Ar di Milano (NABA). Ha insegnato all’Università di Urbino e Bologna e alla Supsi di Lugano. Ha curato la mostra Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta al Padiglione de l’Esprit Nouveau di Bologna, la retrospettiva del regista Pere Portabella al Festival Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, la personale Memoria esterna di Mika Taanila da Artopia Gallery, Milano, e la personale Twenty Red Lights di Max de Esteban alla Fototeca di Cuba a la Habana. Ha scritto per numerosi volumi e collabora con la Repubblica, Il Manifesto, Art Review, Artribune, Frieze, No Order, Art in a Post-fordist Society, e- ux journal. Ha curato il libro Mind the Map. Mappe, diagrammi e dispositivi cartografici (Postmedia Books) e Errore di sistema. Teoria e pratiche di Adbusters con Franco “Bifo” Berardi e Marco Magagnoli (Giangiacomo Feltrinelli Editore).

Vuoi pubblicare la tua notizia su Udite Udite?

Visita la nostra pagina dedicata e inizia a pubblicare!

Inserisci Comunicato