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Milano Music Week, Assomusica (Parodi): “Necessaria una semplificazione normativa per il settore e un riconoscimento degli spazi culturali e delle figure professionali”

Assomusica, presentato oggi il panel. Obiettivo 2024: attuare il nuovo codice dello spettacolo Si è tenuto ieri il primo evento di Assomusica, l'Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo, nell'ambito della settima edizione della

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Assomusica, presentato oggi il panel. Obiettivo 2024: attuare il nuovo codice dello spettacolo

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Si è tenuto ieri il primo evento di Assomusical’Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo, nell’ambito della settima edizione della Milano Music Week.

L’incontro, intitolato “Obiettivo 2024: attuare il nuovo codice dello spettacolo“, si è rivelato un momento importante di riflessione sulla necessità di un riordino legislativo per il riconoscimento degli spazi culturali e delle figure professionali che operano nel settore dei live e della musica popolare contemporanea.

«Il Codice dello spettacolo è uno strumento atteso da decenni – uno dei motivi, peraltro, per cui Assomusica si è costituita nel lontano 1996 – ha spiegato in questa occasione Carlo Parodi, Presidente di Assomusica – e rispetto al quale tutta l’industria nutre importanti aspettative, in particolare il settore della musica “Come Assomusica – ha quindi continuato Parodi – riteniamo necessario un riconoscimento degli spazi culturali, come i live club e delle figure professionali di agente, organizzatore e produttore di spettacoli.

Al momento non disponiamo di alcun riferimento chiaro e, anzi, per alcuni eventi ci rifacciamo a delle disposizioni dei Regi Decreti del 1933! Auspichiamo una semplificazione normativa e che ci venga data la possibilità di operare nei concerti fino a 3000 spettatori senza un appesantimento di certificazioni e costi eccessivi.

Questo potrebbe essere un modo per guardare agli spettacoli dal vivo con maggiori certezze e al futuro in maniera molto più lineare. Allo stesso modo, sarebbe utile ripensare il sistema del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, disponendo esplicitamente che una sua quota sia stabilmente indirizzata alla produzione ed organizzazione di spettacoli di musica popolare contemporanea, anche con finalità commerciali e profit».

L’incontro ha quindi visto un importante confronto tra numerosi rappresentati della filiera e delle istituzioni. Hanno partecipato, tra gli altri: Maria Rosaria Santangelo, Consigliere Direttivo KeepOn LIVE; Bruno Sconocchia, Presidente AssoConcerti e Renato Tortarolo, per il Consiglio Superiore dello Spettacolo.

Così è intervenuta sul tema l’On. Grazia di Maggio (FDI), Commissione Cultura Camera dei Deputati: «La partecipazione alla MMW da parte dei giovani e delle imprese è un dato molto interessante e incoraggiante. Credo che questo evento sullo spettacolo dal vivo sia in linea con il lavoro che il Governo Meloni sta facendo. Sullo spettacolo il lavoro e le sinergie anche con l’opposizione sono positive e concrete fin dalla passata Legislatura.

Sul settore della musica popolare contemporanea, questa maggioranza intende dare spazio anche alle istanze che giungono dal mondo delle imprese culturali per rilanciare e dare vigore al settore della musica popolare contemporanea. Il settore del live si è dimostrato un comparto produttivo in grado di creare un nuovo turismo per i piccoli borghi e aree meno centrali, per questo ci auguriamo che la riforma del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo possa favorire queste sinergie».

Al suo si è aggiunto l’intervento dell’On. Matteo Orfini (PD), Commissione Cultura Camera dei Deputati: «La situazione è complicata ma questo è un settore sul quale maggioranza e opposizione in passato sono riusciti a lavorare insieme. Per arrivare all’attuazione del Codice dello Spettacolo servono 3 cose. Serve una politica, intesa come strategia che guidi il settore della musica e ne riconosca la capacità di creare quel tessuto di comunità che serve anche a risolvere altri tipi di problemi. Sostenere il settore musicale significa avere un’idea di Paese, non si tratta di un sostegno ad un settore industriale come tanti altri.

Il Ministero della Cultura non è adeguato nella sua struttura a comprendere come funziona il mondo della musica, perché è un ministero abituato alla prosa, alla lirica. O noi lo dotiamo degli strumenti per capire come funziona o non sapranno applicare le norme su tutele dei lavoratori, riconoscimenti delle professionalità e del funzionamento della filiera industriale e norme per le imprese culturali e musicali. Servono poi risorse. Ma il tema principale è l’autonomia ella cultura dalla politica: la cultura è autonoma se è libera.

Se un lavoratore della cultura non ha né diritti né tutele ha ovviamente un rapporto di dipendenza dalla committenza pubblica che non sempre gli consente di essere libero. Negare tutele e diritti ad un lavoratore culturale e creativo significa togliergli l’autonomia nel rapporto dalla politica. Nella passata legislatura avevamo pensato e approvato -con il consenso di tutte le forze politiche- una riforma che riconoscesse la natura discontinua di questo lavoro e garantisse un’indennità.

Nella scorsa legge di bilancio avevamo stanziato 100 milioni di euro per far partire la norma. I decreti attuativi sono stati emanati con un anno di ritardo e a causa di questo quei 100 milioni sono andati persi, di fatto svuotando la riforma. Trovare una soluzione in questa legge di bilancio è fondamentale per poter proseguire su un percorso di riforme».

Il prossimo incontro di Assomusica alla Milano Music Week si svolgerà oggi, martedì 21 novembre, sempre presso la Torneria Tortona, alle ore 16.15.

Musiva dal vivo:come potenziare l’export del Made in Italy?” vedrà tra i partecipanti, oltre al Presidente di ASSOMUSICA Carlo Parodi: l’Onorevole Federico Mollicone, Presidente VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati; Maurizio Forte, Direttore Centrale per i Settori dell’Export – Agenzia ICE e la Senatrice Simona Malpezzi, 14ª Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato della Repubblica.

Ingresso libero su registrazione fino ad esaurimento posti qui.

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