UDITE UDITE ! Comunicati Stampa, Eventi, Lancio Nuovi Prodotti

“Mi rifiuto di essere etichettato come un musicista ‘straightahead’ o un musicista ‘fusion'”, afferma il pianista italiano, residente a Seattle, Francesco Crosara. È un sentimento ampiamente condiviso dai musicisti jazz, anche se ognuno percorre strade diverse per raggiungere quel punto. Crosara, per la sua parte, suona sia il pianoforte acustico che il sintetizzatore Yamaha MODX-8 in questo coinvolgente e vario programma di musica originale per tre diverse formazioni trio, due delle quali con il basso elettrico. Cita l’influenza di Chick Corea, mentore e amico di famiglia, che una volta scrisse a Crosara: “Francesco, la tua musica è meravigliosa, lo è sempre stata. Suona ciò che ami e satura il mondo con essa.”

Crosara afferma: “Chick è sempre stato innovativo nell’uso di diverse formazioni in situazioni diverse. Alcuni dei suoi gruppi presentavano leggende del jazz, altri giovani talenti emergenti, o tutto quanto in mezzo. Cerco di fare lo stesso, piuttosto che concentrarmi su un unico gruppo di lavoro, che ovviamente ha i suoi vantaggi ma è anche un po’ limitante. Sono più interessato a scoprire nuovi talenti e nuovi suoni, e alle diverse approcci alla musica che ogni musicista porta.”

Crosara debuttò con l’album del quartetto “Energy” nel 1992; il suo lavoro del 1999 “Colors” ricevette quattro stelle da DownBeat. Nel 2008 pubblicò il bellissimo “Notes: Piano Solo Live”. Il suo primo album in trio fu “Kurama” nel 2009, seguito dall’album trio dal vivo “Concerto” nel 2011, per una distribuzione limitata in Italia.

“Circular Motion” include reinterpretazioni fresche di alcune di queste composizioni, scritte nel corso di 40 anni. L’obiettivo era evidenziare quell’evoluzione costante, quel “Circular Motion”, che si verifica quando un artista gioca a lungo con abilità come Crosara.

I quattro brani acustici – “Longing“, “Gymnopédie No. 4“, “Maktoub” e il brano title-track “Circular Motion” – mettono in luce il ricco timbro e la presenza del contrabbassista Clipper Anderson e il flusso ritmico flessibile e la texture del batterista Mark Ivester. Questi sono i musicisti più anziani, esperti e autorevoli nel loro approccio alle composizioni di Crosara. “Adatto le canzoni ai musicisti”, dice Crosara. “‘Longing’ richiede semplicemente quel grande e risonante contrabbasso acustico, mentre ‘Preludio Flamenco‘ cerca un approccio simile a quello della chitarra, che Farko Dosumov utilizza con il basso elettrico a cinque corde.”

Dosumov e il batterista D’Vonne Lewis, la prima sezione ritmica che ascoltiamo in “Circular Motion”, rappresentano la fascia di età intorno ai 40 anni. Apportano un senso fluido e contemporaneo post-Jaco a “Julia’s Tango“, “Passion” e “One Day Honey, One Day Onions”, così come al brano influenzato da Corea e Paco de Lucía, “Preludio Flamenco“, menzionato in precedenza.

“Poi nell’ultimo trio, che ha un approccio più world music, abbiamo Osama Afifi al basso e Xavier LeCouturier alla batteria“, dice Crosara. “Osama è molto diverso da Farko, molto meno influenzato da Jaco e più nel solco di Stanley Clarke o Anthony Jackson. Xavier ha solo 24 anni, con una tecnica davvero mostruosa. A 24 anni c’è una prospettiva di vita diversa rispetto ai 40 o 60. È affascinante come tante cose entrino nel suonare – età, energia, maturità – e puoi aspettarti un risultato diverso da un musicista che ha avuto molta esperienza di vita, rispetto a qualcuno appena arrivato sulla scena.”

Questo trio “world” si esibisce in “Kurama” e “Sarava“, rispettivamente a metà e alla fine del programma. Il primo è un’evocazione del Monte Kurama a nord di Kyoto, in Giappone, adattato da una suite a tre movimenti precedentemente registrata; il secondo è un addio a tema brasiliano, infatti una delle prime composizioni di Crosara (del 1981). “Le canzoni attraversano la loro evoluzione, come le persone“, riflette il pianista. “Nel 2019 ho preso la forma originale di ‘Sarava’ dopo quasi 40 anni e l’ho arricchita con una nuova sezione rubato e parti obbligate strette per sostenere ogni assolo. La nuova versione, una vera suite in tre parti, è molto più complessa, pur mantenendo la gioia di vivere dell’originale.”

Su entrambi i suoi strumenti, Crosara mostra un vocabolario finemente elaborato e un tocco scintillante e attento, amalgamandosi creativamente con i suoi compagni in ciascuna delle tre configurazioni. Dedica l’album a sua madre, la singolare cantante, produttrice e conduttrice jazz Lilian Terry, scomparsa poco prima dell’uscita di questo album. Descritta dall’amico e scrittore Raul Da Gama come “un ambasciatore italiano peripatetico del jazz”, Terry ha registrato per la Soul Note con Tommy Flanagan (1982) e Dizzy Gillespie (1985). Lei e suo figlio hanno co-leaderato un nitido album nel 2003, “Emotions”, con il leggendario tenorista di Chicago Von Freeman, che ha suonato anche in “Colors”.

“Vonski è stato un altro grande mentore per me“, ricorda Crosara. “Il miglior consiglio che mi abbia dato: In musica contano solo due cose – il timing e lo spazio.”

Puoi sentire come quel consiglio formativo abbia plasmato Crosara. Insieme a Von Freeman, conosceva Gillespie, Corea, Max Roach, Abbey Lincoln e molti degli eroi del jazz nell’orbita di sua madre. I suoi istinti ritmici, la sua grazia improvvisativa e la sua gamma espressiva chiariscono che il suo contatto con il jazz dalla sua fonte informa ogni nota che suona. “Circular Motion” racconta quella meravigliosa storia di crescita artistica continua. – David R. Adler