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Sinfonie quantistiche – Le equazioni matematiche come le note di un pentagramma

Sabato 20 gennaio, ore 18.00 - Auditorium di Milano, largo Mahler Franz Schubert - Luciano Berio Rendering per orchestra Orchestra Sinfonica di Milano Simone Iovenitti Astrofisico Ruben Jais Direttore Con la partecipazione di Physical Pub Musica & Scienza è una rassegna unica

Sabato 20 gennaio, ore 18.00 – Auditorium di Milano, largo Mahler

Franz Schubert – Luciano Berio
Rendering per orchestra

Orchestra Sinfonica di Milano
Simone Iovenitti Astrofisico
Ruben Jais Direttore

Con la partecipazione di Physical Pub

Musica & Scienza è una rassegna unica nel suo genere, un tratto distintivo dello spirito di divulgazione dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Interdisciplinarità e volontà di comunicare a tutti, specialisti e non, sono due delle cifre che contraddistinguono questa appassionante rassegna, in un tentativo di ricerca di analogie e principi che ricorrono, e che ci aiutano, forse, a decifrare meglio la realtà in cui viviamo.

L’appassionante rassegna Musica & Scienza giunge al suo secondo appuntamento della stagione 2023/2024. All’Auditorium di Milano la musica torna a dialogare con l’astrofisica, sabato 20 gennaio alle 18:00, quando va in scena “Sinfonie quantistiche”. Protagonisti di questo avvincente appuntamento saranno Ruben Jais e l’astrofisico Simone Iovenitti.

Stavolta, Rendering di Franz Schubert-Luciano Berio in dialogo con la fisica quantistica. Ebbene sì, le analogie sono più di quante possiamo immaginare: le equazioni della fisica sono simili alle note di un pentagramma, esse descrivono la Natura così come uno spartito trascrive la musica.

Ruben Jais con Simone Iovenitti – Ph.Credit Angelica Concari ©

In questo caso, si tira in gioco proprio la nascita della fisica quantistica, quando, un secolo fa, le menti più brillanti dell’epoca si riunirono per affrontarla e per codificarne i principi. Poche conoscenze frammentate, dati sperimentali inspiegabili, una situazione incerta e confusa aggravata dall’indeterminazione delle ipotesi, come fosse una nebbia che cela una traccia nascosta. Questo fu esattamente anche il sentimento di Luciano Berio lavorando a un componimento basato sui frammenti della Decima Sinfonia di Schubert, un’opera incompiuta di cui si avevano solo pochi riferimenti musicali isolati. Nella scienza come nella musica la ricerca ha fornito il nesso che sfuggiva tra le variabili, un mondo di spazi pieni e di vuoti che costituiscono le transizioni tra gli stati armonici e quelli fisici. La soluzione definitiva forse non è ancora stata trovata, ma in questo affascinante appuntamento interdisciplinare Ruben Jais e l’astrofisico Simone Iovenitti sveleranno la vasta gamma di analogie che si possono trovare tra questi due mondi.

Del resto, se si parla di vuoti e di pieni, di “nebbia” e di indeterminazione, Rendering rappresenta un unicum, dal momento che si tratta di un lavoro di restauro che Luciano Berio ha effettuato sui frammenti che Franz Schubert ha lasciato di quella che avrebbe dovuto essere la sua Decima Sinfonia. Se è vero che, nella storia, alcuni musicologi hanno intrapreso il discutibile progetto di completare la scrittura di questo lavoro orchestrale, integrando i frammenti insieme e connettendoli scrivendo una texture musicale che ricordasse lo stile di Schubert, Luciano Berio, oltre alla splendida orchestrazione, effettua un lavoro di restauro “moderno” (laddove la parola “Rendering” ha la doppia valenza, e significa sia “restauro” che “interpretazione”): dove nella partitura schubertiana sussistono dei vuoti, quei vuoti permangono, ma vengono riempiti da Berio da un tessuto connettivo nel linguaggio che gli è proprio, certo rielaborando temi e motivi di Schubert, ma mantenendo il suo stile, con una “calce” sempre coerente ma originale e dalla personalità spiccata.

Afferma Berio nelle sue annotazioni alla partitura: “Nei vuoti tra uno schizzo e l’altro ho composto un tessuto connettivo sempre diverso e cangiante, sempre pianissimo e «lontano», intessuto di reminiscenze dell’ultimo Schubert e attraversato da riflessioni polifoniche condotte su frammenti di quegli stessi schizzi. Questo tenue cemento musicale che commenta la discontinuità e le lacune fra uno schizzo e l’altro è sempre segnalato dal suono della celesta.” Un lavoro sinfonico che capita raramente di poter ascoltare, un capolavoro che rappresenta una gemma ineguagliabile di sintesi armoniosa tra passato e presente, che attesta che, quando due geni, anche appartenenti a epoche diverse, s’incontrano, il risultato sarà per forza eccellente.

Biglietti
Intero: 19 € in platea, 15 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 10 €.
Under 30 e Sostenitori: 10 €.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.
Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19.
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: [email protected].

Ruben Jais con Simone Iovenitti – Ph.Credit Angelica Concari ©

Simone Iovenitti, astrofisicoNato a Milano, prima ancora che al telescopio pone le mani sul pianoforte. Coltiva la passione per la musica, studiando anche chitarra e percussioni, esibendosi in numerosi concerti come al Teatro Nazionale (2012) o all’Ippodromo di San Siro (2014). Nel frattempo però dedica i suoi studi all’astrofisica e dopo la laurea magistrale in fisica lavora sul lensing gravitazionale, sulla polarizzazione del fondo cosmico a microonde e sulle esplosioni dei gamma-ray burst, lungo la strada del dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, che oggi lo ha portato a lavorare sul progetto ASTRI dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF/OAB). Nel tempo libero pratica alpinismo e scialpinismo sulle vette delle nostre Alpi, ma ultimamente si concentra sempre più sulla divulgazione della scienza: collabora col Planetario di Milano, Pint Of Science, Festival della Scienza, e soprattutto ha fondato il gruppo “PhysicalPub” con cui continua a coltivare e trasmettere la passione per le stelle.

Ruben Jais, direttoreNato a Milano, contemporaneamente agli studi universitari vi ha compiuto quelli musicali presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale, entrambi i diplomi ottenuti con il massimo dei voti. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi in seguito con masterclass all’estero. È stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano dalla sua fondazione nel 1998 al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con R. Gandolfi, R. Chailly, C. Abbado, L. Berio, O. Caetani, C. P. Flor, C. Hogwood, V. Jurowski, H. Rilling. Da giugno 2016 a luglio 2019 è stato Direttore artistico e Direttore esecutivo della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, di cui fino al 2023 ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale e Direttore Artistico. Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori della musica barocca a quelli della musica classica (sinfonie e musica sacra di Haydn, Mozart, Beethoven), nonché alla riscoperta di brani meno conosciuti di compositori dal XVI al XIX secolo (Zelenka, Scarlatti, Durante, Sammartini, ecc.). Dirige musica contemporanea, soprattutto di autori italiani, da Castiglioni a Zanolini, da Anzaghi a Nova, da Ligeti a Messiaen, da Califano a Vacchi.
Nel 2008 ha istituito l’Ensemble Strumentale e Vocale laBarocca di Milano, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica di tale periodo storico, con la quale affronta i maggiori capolavori del repertorio sia strumentale che operistico. Ha diretto musica strumentale, corale e sinfonica presso varie istituzioni italiane ed estere, quali Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Milano Musica, Teatro alla Scala, RTSI Lugano, Festival di Saint Moritz, Teatro Real di Madrid, Orchestra Nazionale del Cile, UiS Stavanger Norway. È stato Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si è dedicato soprattutto al repertorio di tale nazione, dal Barocco al Romanticismo, affrontando, inoltre, l’esecuzione integrale delle Cantate sacre di J.S. Bach. Da segnalare alcuni importanti appuntamenti che lo hanno visto protagonista insieme all’ensemble laBarocca. Nel 2016, il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall a Londra, dove è stato più volte reinvitato, la regolare partecipazione presso il Festival MITO con concerti a Milano e Torino, l’inaugurazione del restaurato Teatro Gerolamo, alla cui stagione partecipa annualmente, gli altri importanti festival internazionali quali Enescu Festival (Bucarest), Festival Gluck (Norimberga).

Nell’immagine in evidenza: Ruben Jais con Simone Iovenitti – Ph.Credit Angelica Concari ©

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