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Orchestra Sinfonica di Milano – Concerto inaugurale al Teatro alla Scala, domenica 10 settembre, ore 20

Al via la Stagione per i trent’anni dell’Orchestra Sinfonica di Milano: sul palco del Teatro alla Scala, nel segno di Mahler e Beethoven Domenica 10 settembre 2023 ore 20 Gustav Mahler Das Lied von der Erde (Il canto

Sinfonica-Milano-Andrey-Boreyko-dirige-Orchestra-Sinfonica-di-Milano nel cs alla Scala-Ph credits Angelica Concari ©
Al via la Stagione per i trent’anni dell’Orchestra Sinfonica di Milano: sul palco del Teatro alla Scala, nel segno di Mahler e Beethoven

Domenica 10 settembre 2023 ore 20
Gustav Mahler
Das Lied von der Erde (Il canto della Terra)
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in Do minore op. 67

Orchestra Sinfonica di Milano Tenore
Georg Nigl Baritono
Andrey Boreyko Direttore

Il concerto sarà trasmesso in diretta su Radio Tre

Domenica 10 settembre alle ore 20 si inaugura la Stagione 2023-2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano, come da tradizione, al Teatro alla Scala. Il concerto di apertura di una Stagione importante per la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, quella che suggella i primi trent’anni di attività della compagine di Largo Mahler.

Per la trentesima volta la Sinfonica di Milano si presenta al pubblico con un palinsesto di appuntamenti sinfonici che si dipana dall’Autunno all’Estate, un reticolo musicale che ha come sentiero principale una Stagione Sinfonica che conta 26 programmi, affiancata dalle numerose rassegne collaterali che arricchiscono l’offerta artistica dell’Orchestra Sinfonica di Milano: 7 appuntamenti per “Crescendo in Musica”, 4 per “Musica da Cameretta”, 3 concerti dell’Orchestra Sinfonica Giovanile di Milano, 3 Concerti Ristretti, 6 appuntamenti della rassegna “POPs”, 3 per la rassegna “Musica & Scienza” e 7 concerti di Musica da Camera al Teatro Gerolamo. Per 133 volte in una Stagione la Fondazione aprirà le sue porte al pubblico. Un terzo dell’anno solare “coperto” dalla meraviglia della musica dal vivo. E non solo.

E’ nel segno di due compositori che stanno a cuore dell’Orchestra Sinfonica di Milano che si inaugura una Stagione che rappresenta sì un punto di arrivo, ma anche e soprattutto un punto di partenza. Ludwig van Beethoven e Gustav Mahler, autore a cui la Sinfonica dedica un Festival, dal 22 ottobre al 13 novembre, in cui intervengono le più importanti orchestre sinfoniche italiane, per eseguire l’integrale delle sinfonie e dei cicli liederistici.

Sinfonica-Milano-Andrey Boreyko dirige Sinfonica di Milano con i fratelli Jussen nel cs alla Scala-Ph credits Angelica Concari ©

Andrey Boreyko dirige Sinfonica di Milano con i fratelli Jussen nel cs alla Scala – Ph credits Angelica Concari ©

Al Teatro alla Scala, la Sinfonica propone il grandioso Canto della Terra, Das Lied von der Erde, insieme al tenore Tuomas Katajala e al baritono Georg Nigl, oltre alla Sinfonia n.5 in Do minore op.67 di Beethoven.

L’ultimo Mahler: nel Lied si sublimano tutti gli ultimi anni di vita del compositore, rappresentando così il frutto di laceranti sofferenze vissute a partire proprio dal 1907, anno in cui il compositore si dimette dall’Opera di Vienna per via del dilagante antisemitismo, stesso anno in cui muore la piccola figlia Anna a soli quattro anni, e in cui gli viene diagnosticata la malattia che lo condurrà alla morte nel 1911. Per i testi, Mahler seleziona sei poesie della raccolta “Die chinesische Flöte”, un’antologia di 83 antiche liriche cinesi della dinastia Tang dell’VIII secolo d.C. tradotte in tedesco da Hans Bethge.

Il risultato è “Das Lied von der Erde”, sei episodi, ciascuno con un carattere specifico, e un forte richiamo alla natura. Convivono intrecciate la gioia per la vita e la consapevolezza della sua inesorabile fine, si avverte vivido un presagio di morte, una coscienza della caducità dello stare al mondo, un profondo travaglio interiore di un uomo che sa di essere affetto da una malattia incurabile. Fu Mahler stesso a descrivere questo lavoro come una “sinfonia per voce di contralto, di tenore e grande orchestra”. Segue uno schema bipartito in cui la prima parte è formata dal blocco dei primi cinque Lieder, la seconda è costituita dal solo Der Abschied , l’addio.

Completata la partitura, Mahler la presenta a Bruno Walter, il suo allievo prediletto, ma non decide la data dell’esecuzione; questa avverrà postuma il 20 novembre 1911, pochi mesi dopo la morte del compositore, con Bruno Walter sul podio, l’orchestra di Monaco, il contralto Sarah Charles Cahier e il tenore William Miller.

Sinfonica-Milano-Georg Nigl

Georg Nigl ©

“Das Lied von der Erde”, una composizione fatale nella vita di Mahler, il nefasto palesarsi del destino. Lo stesso destino che (secondo la lettura di Anton Schindler) bussa alla porta di Beethoven nell’iconico inizio della Sinfonia n.5 in Do minore op.67, fu composta tra il 1807 e 1808, e fu eseguita per la prima volta il 22 dicembre di quell’anno. Una curiosità della prémière: avvenuta al teatro viennese “An der Wien” sotto la direzione dello stesso autore, essa fu al centro di un programma estremamente ampio, e fu affiancata da molti altri lavori beethoveniani, tra cui la Sesta Sinfonia, alcune sezioni della Messa in do maggiore, il Quarto Concerto per pianoforte e orchestra e altre composizioni ancora. La sua caratteristica più evidente è una lotta interminabile di istanze opposte, in una gigantesca visione antagonistica in perenne mutamento, che culmina nell’apoteosi del Finale.

Un programma intenso, dalla grande carica emotiva e intellettuale, una grande partenza per la Stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano, insieme al suo Direttore Residente, Andrey Boreyko, e al talento di due grandi artisti e specialisti di questo repertorio, Tuomas Katajala e Georg Nigl.

Anticipazione “di lusso” del Festival Mahler autunnale, appuntamento imperdibile e pietra angolare nella storia della Fondazione.

Il concerto sarà ascoltabile in diretta su Radio Tre

Conferenza introduttiva Venerdì 8 settembre alle ore 18.30 si terrà una Conferenza introduttiva online su Teams, In collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Studium musicale d’Ateneo. Relatore Enrico Reggiani, intitolata “Mahler interprete di Beethoven”: Un secolo separa la Quinta Sinfonia di Beethoven e Das Lied von der Erde di Mahler. cento anni meravigliosi in cui sulle radici tardo-settecentesche della cultura tonale sono cresciute innumerevoli foreste musicali, tra loro indipendenti ma geneticamente imparentate per effetto dell’inesauribile vitalità di quella cultura. Questo rappresenta la linfa beethoveniana per il paradossale genio compositivo tardo-ottocentesco di Mahler, che, pur introiettandola, la espelle e, pur imitandola, la deforma.”

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Katajala Tuomas – Ph credits Heikki Tuuli ©

Biglietti
Da 15 a 95 euro
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket
Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19
Recapiti: T. 02 83389.401
e-mail: [email protected]

Tuomas Katajala, tenore. Il tenore finlandese Tuomas Katajala ha studiato alla Sibelius Academy di Helsinki, a Roma e ad Amsterdam. Dopo una lunga collaborazione con la Finnish National Opera di Helsinki e il Savonlinna Opera Festival è stato ammesso alla masterclass dell’Accademia Rossiniana e ha interpretato il ruolo di Libenskopf/Viaggio a Reims sotto la direzione di Alberto Zedda al Rossini Festival di Pesaro. Tra i maggiori successi delle passate stagioni, Die Zauberflöte (Tamino) alla Royal Opera House Covent Garden, Staatsoper Unter den Linden Berlin e Opéra de Lille, Il barbiere di Siviglia (Almaviva) alla Komische Oper Berlin, Così fan tutte (Ferrando) a Seattle Opera, Fliegender Holländer (Steuermann) a Helsinki e all’Accademia Santa Cecilia, Don Giovanni (Don Ottavio) alla Finnish National Opera, Die Entführung aus dem Serail (Belmonte) al Savonlinna Opera Festival, Don Ottavio al Teatro Bolshoi di Mosca, Die Vögel (Hoffegut) di Braunfels a Strasburgo e Mulhouse. Una lunga tournée con concerti a Vienna, Bruxelles, Caen, Lussemburgo, Aix-en-Provence e Ludwigsburger Schlossfestspiele lo ha visto eccellente protagonista nel ruolo di Max in Der Freischütz; questo impegno ha segnato un cambiamento nel suo repertorio portandolo a debuttare Rheingold (Loge) alla Finnish National Opera e Idomeneo a Tel Aviv. È stato recentemente impegnato in Parsifal versione da concerto con l’Orchestra Sinfonica di Milano e la direzione di Pablo Heras Casado e in Der Freischütz (Max) al Theater an der Wien. Nell’estate 2023 canta Zauberflöte (Tamino) al Savonlinna Festival. In concerto ha partecipato da poco alla Sinfonia n. 9 di Beethoven con i Wiener Symphoniker diretti da Klaus Mäkelä e alla Serenata per tenore e corno di Britten con l’Orchestre Philharmonique de Radio France. Ha collaborato con direttori come Vladimir Ashkenazy, Kent Nagano, Esa-Pekka Salonen, Mikko Franck, Klaus Mäkelä, Susanna Mälkki, Eivind Gullberg Jensen, Hannu Lintu e Santtu-Matias Rouvali.

Georg Nigl, baritono. Talento musicale precocissimo, Georg Nigl (Vienna 1972) si mette in luce come soprano solista nel celebre coro di voci bianche dei Wiener Sängerknaben. Con la muta della voce inizia un studio rigoroso sotto la guida di Hilde Zadek presso l’Accademia di Vienna per poi intraprendere una carriera di assoluto prestigio nei maggiori teatri e festival internazionali, il Teatro alla Scala, la Staatsoper Unter den Linden di Berlino, il Théâtre de la Monnaie di Bruxelles, il Festival di Salisburgo, il Festival di Aix-en-Provence e le Wiener Festwochen. Musicista colto e raffinato, Georg Nigl spazia con eccezionale duttilità nei repertori più diversi, dal Barocco al Novecento sino ai giorni nostri, ricoprendo ruoli principali nelle opere più significative di Monteverdi, Händel, Caldara, Purcell, Haydn, Mozart, Bizet, Čajkovskij, Puccini, Schönberg, Berg. Di particolare rilievo la partecipazione sulle scene del teatro d’oggi, per la regia, tra gli altri, di Andrea Breth, Jürgen Flimm, Frank Castorf e Peter Mussbach: Die tödliche Blume di Salvatore Sciarrino, Un re in ascolto di Luciano Berio, Landschaft mit entfernten Verwandten di Heiner Goebbels, Lost Highway di Olga Neuwirt, Faustus the last Night di Pascal Dusapin, Massacre di Wolfgang Mitterer, Jakob Lenz di Wolfgang Rihm, Die Tragödie des Teufels di Peter Eötvös, Radek di Richard Dünser. Intensa anche la presenza nel repertorio sinfonico e da camera, dalle cantate di Bach a Der Rose Pilgerfarth di Schumann e al repertorio liederistico da Dowland a Schubert sino a Webern e Ligeti. Daniel Barenboim, Daniele Gatti, René Jacobs, Nikolaus Harnoncourt, Michael Boder, Jordi Savall, Thomas Hengelbrock, e Giovanni Antonini sono soltanto alcuni dei direttori che hanno collaborato con il baritono austriaco. Gli ultimi impegni lo hanno visto al Konzerthaus di Vienna (Cantate di Bach, con Luca Pianca, Wolfgang Mitterer e l’Ensemble Claudiana), alla Fenice di Venezia in Von heute auf Morgen di Schönberg, al Teatro Scala per Orfeo di Monteverdi (direttore Rinaldo Alessandrini, regia di Robert Wilson), al Teatro Bolshoi di Mosca per Wozzeck. È stato Wozzeck anche per le Wiener Festwochen con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding e per la regia di Stéphane Braunschweig. Numerose produzioni radiofoniche e televisive nonché l’incisione di Dvd e Cd per le case discografiche ECM, Naïve e Col-legno, documentano l’operato di questo artista. Tra gli impegni degli ultimi anni, ricordiamo Dionysos di Rihm sotto la direzione di Ingo Metzmacher, Wozzeck e Lulù sotto la direzione di Daniel Barenboim alla Staatsoper di Berlino, Wozzeck con Kent Nagano alla Staatsoper di Monaco, Il prigioniero di Dallapiccola al Teatro Real di Madrid, Orfeo per la regia di Sacha Waltzs a Luxembourg e alla Staatsoper di Berlino, Jakob Lenz e Penthesilea a Bruxelles.

Andrey Boreyko, direttore. Asd Musicista dai molteplici interessi, si accosta ancora giovanissimo alla musica facendo parte del Coro di voci bianche a San Pietroburgo, venendo perciò a contatto con molta musica corale, ancora oggi fra le più amate e sempre eseguite con grande piacere. Contemporaneamente sviluppa una grande passione per la musica medievale e del Rinascimento, imparando a suonare molti strumenti usati all’epoca e a cantare il repertorio dei trovatori e trovieri. Il primo ensemble di musica antica in Unione Sovietica fu creato da un gruppo di musicisti, in gran parte suoi amici, che con lui condividevano l’amore per quella musica: Res Facta, il nome di quel primo ensemble, fu seguito da un secondo ensemble, Baroque Consort. Crescendo, scopre il mondo del rock e della world music e fonda uno dei primi gruppi rock dell’URSS Model formato da ex studenti del Conservatorio di San Pietroburgo, gruppo che si dedica alla composizione ed esecuzione di Progressive Rock. L’ampiezza delle esperienze musicali lo avvicina sempre di più alla musica classica e al desiderio di ‘ricrearla’ dirigendo. Inizia così un’importante carriera che lo ha visto sul podio di tante orchestre internazionali, anche nella veste di Direttore Musicale, potendo così ampliarne il repertorio, inserendo nei suoi programmi molte prime esecuzioni. Attualmente è Direttore Musicale della celebre Orchestra Filarmonica di Varsavia, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo con le Orchestre di Amburgo, Berna, Bruxelles, fra le altre in Europa, e di orchestre canadesi e statunitensi. Parte importante della sua attività sono le incisioni discografiche: non ama farle in studio, pensa che la presenza del pubblico e dunque registrazioni live, diano tutta un’altra intensità alla musica eseguita. Importante l’esecuzione della sua discografia Šostakovič, Silvestrov, Penderecki e più di recente, con la sua orchestra di Varsavia, compositori meno noti come Palu Kletzky, Andrzej Czajkowski, Grazyna Bacewicz, Milosz Magin. Nella primavera 2022 è stato nominato Direttore Residente dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Persona di vasti interessi, è appassionato di libri e di cinema, ama molto la Natura e si lascia gli spazi necessari per goderne la bellezza e i benefici.

Nella foto in alto: Andrey Boreyko dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano nel cs alla Scala – Ph credits Angelica Concari ©

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