UDITE UDITE ! Comunicati Stampa, Eventi, Lancio Nuovi Prodotti

|
Home / In Vetrina  / Muschio Selvaggio – Il Mostro di Firenze e il Killer Zodiac sono la stessa persona?

Muschio Selvaggio – Il Mostro di Firenze e il Killer Zodiac sono la stessa persona?

La penultima puntata di Muschio Selvaggio, online il 18 marzo alle 12:00, è dedicata a uno dei più grandi misteri della storia italiana: il Mostro di Firenze e a uno dei più grandi misteri della

La penultima puntata di Muschio Selvaggio, online il 18 marzo alle 12:00, è dedicata a uno dei più grandi misteri della storia italiana: il Mostro di Firenze e a uno dei più grandi misteri della storia americana: il serial killer Zodiac. La domanda è “Il mostro di Firenze e Zodiac sono la stessa persona?”. A portare sul tavolo di Muschio Selvaggio  questa teoria sono Valeria Vecchione, impiegata milanese con la passione per il caso del Mostro di Firenze e Daniele Trincheri, ricercatore del caso Zodiac.

Valeria Vecchione ci catapulta nell’oscura e serrata trama del misterioso Mostro di Firenze, che dal 1974 al 1985 seminò terrore tra le campagne fiorentine, uccidendo sedici persone. La sua crudeltà era tale che, alla sua prima vittima femminile, inflisse ben 96 coltellate. A partire dal 1981, il Mostro iniziò ad asportare il pube alle sue vittime, culminando negli orrori del 1984 e 1985 quando strappò via addirittura il seno sinistro, suscitando lo sgomento degli inquirenti stessi “rimasero talmente impressionati da dire che in Italia non si era mai vista una cosa del genere” afferma Valeria.

Valeria illustra l’inchiesta del giornalista Francesco Amicone che dopo aver indagato, studiato gli atti, seguito indizi arriva a una conclusione: secondo lui il Mostro di Firenze e Zodiac sono la stessa persona. Tutto inizia nel 2017 quando Amicone decide di investigare su una figura che aveva attirato la sua attenzione: Joe Bevilacqua, uno dei testimoni chiave nel processo contro Pacciani. Ex sovraintendente del cimitero americano dei Falciani dal ’74 all’88, successivamente trasferitosi a Roma, al Cimitero di Nettuno. Ancor prima eroe di guerra, reduce dal Vietnam e investigatore di professione del Sid.

Daniele tesse l’intricata trama della storia del serial killer Zodiac, un predatore di coppiette proprio come lo sarà il Mostro di Firenze. Daniele racconta tutti gli omicidi iniziati il 20 dicembre del 1969, fornisce la descrizione del Killer fatta da un ragazzo sopravvissuto alle sue coltellate e mostra anche le lettere inviate dall’assassino: quella in cui ammette che per lui uccidere è un piacere e un divertimento e in cui aggiunge “ma la cosa migliore è che quando rinascerò, rinascerò in paradiso e le persone che ho ucciso saranno i miei schiavi nell’aldilà”. Mostra anche un’altra missiva in cui l’assassino stesso si autoproclama Zodiac: “This is the Zodiac speaking”. Ma cos’è Zodiac? Zodiac è una marca di orologi da sub, molto in voga nell’esercito americano in Vietnam. Daniele racconta di come negli anni sia emerso che l’acqua è un elemento costante e importante per Zodiac, l’acqua è presente nelle vicinanze degli omicidi, nei nomi dei luoghi e persino nelle lettere che il killer invia fino al 74 per poi sparire per sempre, anno in cui appare per la prima volta il Mostro di Firenze.

Ed è qui che le strade di Valeria e Daniele si intrecciano: la teoria dell’acqua. Valeria, infatti, durante le sue ricerche si imbatte nell’unica traccia lasciata volontariamente dal Mostro di Firenze: una lettera che il Mostro invia nel 1985 in occasione del suo ultimo omicidio insieme a un lembo di seno della vittima. Valeria, dopo due anni di indagini, arriva a scoprire qual è il periodico da cui sono stati presi i ritagli per comporre la busta. Anche la procura lo ha confermato. Proprio grazie a questa scoperta Valeria nel 2020 entra in contatto con Daniele Trincheri, uno studioso del caso Zodiac, convinto che ci possa essere un legame tra i due casi. Valeria inizialmente è molto scettica, ma quando Daniele le chiede di verificare se sul retro delle lettere ci siano dei riferimenti all’acqua, alla data del 20 dicembre, al paradiso o agli orologi (tutte le ossessioni del killer Zodiac) Valeria rimane senza parole. I riferimenti ci sono. Tutti. E poco dopo vengono spiegati da Valeria e Daniele con dovizia di particolari, particolari che portano a ipotizzare un collegamento tra Zodiac e il Mostro di Firenze. La teoria che il Mostro di Firenze fosse straniero, tra l’altro, era un’ipotesi in voga fino al 1981, quando anche un famoso antropologo affermò che quei delitti erano di tipo anglosassone.

Viene narrata l’indagine condotta da Francesco Amicone, che prende avvio proprio da questa teoria. Nel 2017, Francesco Amicone inizia una serie di colloqui con Joe Bevilacqua, inizialmente discutendo del Vietnam, per poi passare al Mostro di Firenze e a Zodiac. Amicone sostiene che il 12 settembre Jo Bevilacqua avrebbe confessato che il suo nome compariva nei cifrari di Zodiac e sembra che avesse anche considerato l’idea di costituirsi. Amicone, nel tentativo di assistere Bevilacqua, gli consiglia un avvocato, e ci sono prove dei contatti telefonici tra Bevilacqua e quest’avvocato nei tabulati telefonici. Tuttavia, il giorno successivo, Bevilacqua secondo le tesi di Amicone avrebbe cambiato idea. A questo punto, il 14 settembre, Amicone segnala l’accaduto ai carabinieri. La denuncia da parte di Amicone viene formalizzata il 1° marzo 2018, mentre gli articoli redatti da lui vengono pubblicati nel maggio dello stesso anno. La situazione si complica il 2 giugno 2018, quando su LA NAZIONE appare un articolo che sostiene “per la procura di Firenze la segnalazione di Amicone era una pista già morta dopo la convocazione dello stesso presso la polizia giudiziaria dello scorso aprile”. Daniele commenta: “In questo modo, Bevilacqua ha potuto facilmente dedurre che non ci fosse una registrazione poiché si parla di una pista già morta”.

Daniele a questo punto mostra un documento che Amicone ha presentato alla Procura il 19 marzo 2019, un’integrazione con allegati dei documenti governativi ufficiali che confermano la presenza di Bevilacqua a Firenze tra il 74 e l’88, periodo Mostro, i suoi trascorsi militari ventennali che erano ignoti alla procura, ma che non erano emersi in tribunale.

Nell’aprile del 2021 la denuncia presentata da Amicone è stata archiviata dalla Procura di Firenze la quale ha ritenuto che l’intera inchiesta giornalistica condotta dallo stesso Amicone sia caratterizzata da suggestioni supposizioni asserite intuizioni e non contiene alcun elemento fattuale suscettibile di assurgere a dignità di indizio; gli accertamenti espletati (assunzione a sommarie informazioni del denunciante – esame dei tabulati telefonici – accertamento sui manoscritti consegnati dal denunciante) non hanno consentito di acquisire alcun dato obiettivo.

Nel novembre del 2023, su autorizzazione del sostituto procuratore Nicola Marini della procura di Siena nell’ambito delle indagini difensive svolte per il processo per diffamazione che sta affrontando Francesco Amicone proprio in ragione delle dichiarazioni e delle supposizioni fatte su Bevilacqua, Amicone ha inviato il DNA di Bevilacqua, prelevato nel 2020 dalla Procura di Siena per le indagini su un caso del 97 ancora irrisolto, agli inquirenti americani che indagano sul caso Zodiac per confrontarlo con i campioni del DNA ottenuti durante le indagini sul killer.

Marra afferma che avrebbe tantissime domande da fare e Fedez conferma che ci sarebbero molti altri elementi di cui parlare. Daniele afferma che la teoria che i due killer fossero la stessa persona è stata scartata troppo facilmente e aggiunge “l’unica vera differenza tra il mostro di Firenze e Zodiac sono le escissioni perché nel caso Zodiac non ci sono, ma ci sono altre cose molto simili: innanzitutto l’assenza di violenza sessuale in entrambe i casi e uno sparo dietro l’orecchio sinistro che torna in una vittima di Zodiac e due volte in Italia. È una tipologia piuttosto strana per un serial killer, due cacciatori di coppiette, pistola, coltello, weekend, luoghi vicino l’acqua”. Daniele spiega il perché potrebbe esserci la differenza data dalla presenza o meno delle escissioni e continua a sottolineare le similitudini tra i due killer.

Valeria fa una rivelazione “Francesco Amicone è sotto processo perché accusato di diffamazione ma mi giunge voce che parrebbe che il Signor Bevilacqua queste ammissioni non le abbia fatte solo a lui. E qui mi taccio”. La puntata si chiude con un’altra scoperta: Andrea Rebuscini, tra l’altro amico di Fedez dall’adolescenza, ha esaminato il retro delle lettere della busta del Mostro e prendendo spunto da “il corvo parlante”, un gioco della settimana enigmistica, ha anagrammato i gruppi di frasi e… il risultato è inquietante: Dio a volte io ho più sete. Questa la frase. Ennesimo riferimento all’acqua.

In questa puntata sarà approfondita una teoria sul Mostro di Firenze tramite il racconto dei nostri ospiti, che hanno dedicato anni alla ricerca di indizi. Si discuterà della figura di Joseph Bevilacqua, teoricamente identificato secondo le tesi di Amicone come il Mostro di Firenze e il serial killer Zodiac. Tuttavia, si ribadisce che a carico di Joseph Bevilacqua non solo non esiste né è mai esistito alcun procedimento penale che lo abbia visto indagato e/o coinvolto per i fatti e gli omicidi addebitati al Mostro di Firenze e/o a Zodiac e che l’inchiesta nata dalle supposizioni di Amicone è stata archiviata perché ritenuta completamente priva di fondamento dalla Procura di Firenze. Il mistero intorno a uno dei casi più controversi della storia recente continua a incuriosire molti, nonostante le sentenze definitive.

Vuoi pubblicare la tua notizia su Udite Udite?

Visita la nostra pagina dedicata e inizia a pubblicare!

Inserisci Comunicato